Come si scrive un perfetto comunicato sulla vendemmia

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Ne arriva uno dopo l’altro, e quasi immancabilmente finiscono nel cestino nelle medesima sequenza dell’arrivo. Qualcuno suscita commiserazione, qualcun altro provoca una risata. Parlo dei comunicati stampa sulla vendemmia, al solito narrata come “ottima” o “eccellente”. Pochissimi – rarissimi – quelli che dicono le cose con schiettezza. Eppure sarebbe così semplice e anche efficace e profittevole raccontare la verità.
In ogni caso, a beneficio di chi volesse un esempio di come si può e si deve scrivere un perfetto comunicato sulla vendemmia, traduco qui di seguito quello inviatomi da una maison dello Champagne, Larmandier-Bernier. Mi piace moltissimo, questo comunicato. Narra in poche righe quel che è accaduto. Non nasconde le rogne dell’annata. Anzi, allega perfino una foto di un grappolo scottato dal sole d’agosto. Dice poi delle speranze, e la speranza è comunque quella di tirarci fuori delle bottiglie di valore. Parla con onestà del lavoro del vignaiolo. Bello.
Eccolo qui, il comunicato di Larmanier-Bernier. Chapeau.
“Siamo alla vigilia della vendemmia. Dopo un po’ di gelo, un po’ di grandine, un po’ do oidio, un bel po’ di peronospora, il sole che aspettavamo finalmente brilla. Fine agosto, non solo brilla, ma ci mette perfino sulla griglia! Alcuni grappoli sono rimasti scottati. È ‘l’anno di tutti i pericoli’. Comunque rimaniamo ottimisti, il mestiere del vignaiolo è fatto così. I pinot neri maturano bene, gli chardonnay fanno qualche resistenza. La raccolta è piccola, ma grazie a questa magnifica fine d’estate saremo in grado di raccogliere qualche bel grappolo e sperare in una grande annata. Cominciamo la vendemmia a fine mese e finiremo in ottobre. Vendemmiare in ottobre non è molto comune, ma quest’anno è il caso di farlo…”


3 comments

  1. Giampiero Nadali

    Ottimo punto, Angelo. Lo condivido in pieno.
    L’anno scorso non ebbi il tempo di scrivere un post su due comunicati “vendemmiali” arrivati nello stesso giorno. Il primo, di una stra-nota azienda della Valpolicella, liquidava il 2015, ovvero la seconda annata più calda degli ultimi 20 anni, con una mezza riga: “il 2015 è stata un’annata piuttosto calda”. Piuttosto!!
    Il secondo, di Dom Perignon (ancora Champagne!), dedicava una dozzina di righe, che nella sostanza, nei toni e nella prospettiva, assomigliavano molto a quelli che riporti di Larmanier-Bernier.
    Una mia conclusione? Non sono solo più bravi, è che hanno una clientela – francese e soprattutto internazionale – completamente differente, assai più esigente e professionale.
    Il valore aggiunto, del resto, necessita di professionisti, non di bottegai.

  2. nereo

    meglio sarebbe…non scriverlo

  3. Giuliano

    Mi piace!
    Anche il commento di Nadali.

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