Sciuè, che sostiene il ritorno dei giovani all’agricoltura

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Marco e Giuseppe De luca, rispettivamente 23 e 25 anni, il 4 febbraio hanno presentato il progetto di sostegno verso il ritorno dei giovani all’agricoltura. Un fenomeno crescente, che induce alla fiducia e infonde speranza.

Sciuè il Panino Vesuviano è il loro burger store in Pomigliano d’Arco, da appena un mese hanno inaugurato il nuovo locale in via Boccaccio, scegliendo di fare rete con aziende agricole del territorio che vedono protagonisti giovani appassionati. Tutti scelti per l’impegno investito nel portare avanti i prodotti agro alimentari storici dei territori della Campania, con prevalenza dell’areale vesuviano.

Ognuno di loro lavora secondo principi di sostenibilità ambientale e rotazione delle colture, nel rispetto dellamicro biodiversità dei suoli. Tra questi, Manuel Lombardi, dell’azienda agricola Le Campestre di Castel di Sasso, alto casertano, dove si produce il formaggio conciato romano, presìdio Slow Food. Allevatore di pecore e casaro, con la sua famiglia ha fatto rinascere questa antica produzione, tanto da non riuscire oggi a ricoprire la richiesta di mercato. Il suo conciato è utilizzato nell’ultimo panino inserito in carta: Genovese in Conciato,con pane ciabatta, carne di corazza marchigiana a lunga cottura e conciato romano.

Altra protagonista della dispensa di Sciuè è la cipolla di Alife di Antonietta Melillo, che con grande passione ha recuperato e rilanciato questa produzione che era quasi scomparsa. La cipolla di Alife è presidio Slow Food, e viene utilizzata in cottura per la genovese ed altre preparazioni.

In squadra troviamo anche l’enologo Andrea Matrone, protagonista del lavoro di recupero e valorizzazione delle vecchie vigne di famiglia a Boscotrecase, con le quali produce ottimi Lacryma Christi bianco e rosso – la sua azienda Cantine Matrone è iscritta alla Fivi.

Da Pomigliano d’Arco arriva il giovanissimo Raffaele Sodano, dell’azienda agricola Bruno Sodano, che ha raccontato l’agricoltura di resistenza condotta dalla sua famiglia in questo comune ormai fortemente urbanizzato e che ha visto un devastante abbandono delle campagne dopo l’arrivo dell’industria. L’azienda agricola Bruno Sodano è nota per aver recuperato le tradizionali colture della papaccella napoletana e degli antichi pomodori di Napoli, con i quali i De Luca preparano il sugo per le mitiche polpette. La papaccella invece viene utilizzata per la preparazione della salsa harissa, presente nel panino ToTò Le Mokò, nato dall’idea di aderire al progetto 50 Anni senza Totò, il cui ricavato va alla Fondazione San Gennaro per il recupero di due piazze del rione Sanità.

Il lavoro di questi piccoli agricoltori costituisce un ruolo di notevole importanza per i territori, in quanto sono sentinelle vigili, custodi preziosi dell’ ambiente e del paesaggio, preservandolo dall’incuria, dall’abbandono illecito dei rifiuti e dagli incendi che nel periodo estivo diventano un flagello per le aree abbandonate.

Tra le novità in menù, Egg Love, il panino di San Valentino con pane al sesamo, funghi pioppini vesuviani, uovo a cuore, hamburger di scottona podolica, Lingotto formaggio del caseificio La Teresina dell’Alto Casertano. Sempre nel menù invernale presentato alla stampa c’è Friariè, panino con friarielli vesuviani, hamburger di suino nero casertano, provola fresca e patate di Avezzano, secondo le ricette di famiglia.