Roma come negli anni Cinquanta, i dolci di Dagnino

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Dai giorni delle Olimpiadi del 1960 si chiama piazza della Repubblica, ma quasi tutti a Roma continuano a chamarla piazza Esedra. È la grande, trafficatissima piazza che sta all’inizio di via Nazionale, a due passi dalla stazione Termini.

Proprio accanto alla piazza, negli anni Cinquanta venne realizzata, sotto a dei palazzi, la Galleria Esedra, che all’epoca doveva essere una chiccheria, ma che oggi è invece un po’ defilata e sottotono, col suo aspetto d’antan. Invece, è proprio questo il suo lato che trovo suggestivo, l’essersi conservata come una angolo integro della Roma della “dolce vita”.

Sotto la galleria c’è un luogo della golosità. È la pasticceria Dagnino, e andarci è come riuscire a trovare un po’ di Palermo nella capitale. Perché è proprio come succursale della casa madre palermitana che, il 13 dicembre del 1955, venne aperto questo locale, che continua imperterrito a proporre a una schiera di habitué i dolci (e a mezzodì anche il salato, è tavola calda) della tradizione siciliana in genere e palermitana in particolare. Dunque, da Dagnino ci si va per farsi un cannolo, una cassatina o una fetta di cassata, la frutta martorana, il buccellato, le zeppole di san Giuseppe e gli altri tripudi calorici che si trovano esposti nel bancone.

Dico poi che qui è come tuffarsi indietro nel tempo. Gli arredi sono quelli originali di sessant’anni fa, “progettati e decorati – leggo sul sito della casa – dagli artisti che decorarono la sede di Palermo: Giuseppe Corinto, Herta e Alfonso Amorelli e dal Mangiameli, autore delle sculture in legno dipinto, rappresentanti le Province siciliane”. Posso dire? Mi piace assai questo tono demodé.

Quel che consiglio è non tanto di prendere caffè e paste al banco, bensì – anche per evitare la ressa e il servizio un po’ frettoloso che trovereste all’interno – di sedersi a uno dei tavolini all’esterno, in galleria, appunto, per concedersi una sosta leggendo il giornale. Ecco, come si poteva fare negli anni Cinquanta. E pazienza se il prezzo sarà un po’ più salato (comunque non ci si svena).

Ah, sappiate che proprio di fronte alla pasticceria, c’è anche una botteguccia di cornici e di libri usati dove si possono trovare costose prime edizioni di volumi importanti, ma anche, a buon prezzo, opere a stampo un po’ meno note della seconda metà del Novecento.

Pasticceria Dagnino – Galleria Esedra – via Vittorio Emanuele Orlando, 75 – Roma – tel. 06 4818660


2 comments

  1. Cavazzana Silva Udine

    questo articolo mi ha emozionato perchè la mia mamma che ora non c’è più nel 1955 ha lavorato come banconiera presso la pasticceria ed era entusiasta anche perchè i signori
    Dagnino erano persone squisite. Poi è dovuta rientrare a Udine dove abitavamo ma ha
    sempre ricordato con simpatia l’esperienza lavorativa e i signori Dagnino e io conservo
    con affetto una foto che la ritrae dietro il banco il giorno della inaugurazione.
    Grazie per l’articolo che mi ha riportato il ricordo della mia mamma.

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Grazie a lei per la bella testimonianza.

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