Ripopoliamo i vigneti di animali, torniamo alla bellezza

la_grola_limted_600

Nel corso di una trasmissione televisiva pre Vinitaly ho affermato che considero l’uso del diserbo chimico nella vigne come un attentato alla bellezza. I luoghi del vino sono sovente molto belli. I vini buoni vengono in posti belli, in genere. Ebbene, quella bellezza può essere sfregiata, deturpata, abusata. Il diserbo chimico fa esattamente questo, con le sue righe gialle disseccate che sembrano ferite.

Poi, la viticoltura ha altre responsabilità verso la bellezze dei suoi territori. La monocoltura viticola ha annientato le biodiversità botaniche, estirpando le siepi, abbattendo gli alberi, prosciugando i fossi che punteggiavano di canneti la campagna. L’uso intensivo degli agenti fitosanitari ha allontanato gli insetti, gli uccelli, gli animali selvatici (e capisco che in qualche caso i selvatici, ove non gestiti, possano però anche arrecare danni pesanti, come i cinghiali ormai in troppe parti d’Italia).

Però nel mondo del vino man mano la consapevolezza della responsabilità del vignaiolo aumenta e si consolida. Chiaro dunque che mi fa molto piacere leggere un comunicato stampa che incomincia così: “Abbiamo la responsabilità della bellezza delle nostre terre. Tutelare la natura in cui sorgono i nostri vigneti non è un trend del momento, ma una necessità. Curandoli in modo amorevole riusciamo a ripopolarli con specie animali che non si vedevano da tempo”.

La frase è di Marilisa Allegrini, produttrice in Valpolicella e in Toscana. Nome importante.

Bellissima è peraltro anche l’etichetta che gli Allegrini hanno voluto sulla “limited edition” de La Grola 2014. L’ha realizzata l’artista brasiliano Nazareno Rodrigues Alves, che ha messo “insieme” (le virgolette dicono che è il titolo della sua opera) gli animali che sono tornati a popolare i campi di Allegrini. L’unico mio cruccio è che vorrei averne una di quelle bottiglie. Ma mi basta pensare alla bellezza ritrovata, alla Grola e altrove, e sperare che i luoghi del vino siano sempre più sani e accoglienti e belli.

 


4 comments

  1. Livio

    A Montalcino c’è un’azienda che guarda al futuro forte dei valori che esprimi; il Podere Le Ripi di Francesco Illy dove non si usano fertilizzanti e si invitano le piante a cercare nel fondo del terreno ciò di cui hanno bisogno. Il risultato è sorprendente; il bonsai wine

  2. Rossella

    Sarebbe stato ancor più bello se. A. Vinitaly non ci fossero. Stati tabelloni pubblicitari della. Monsanto con frasi propagandistiche oscene(tipo che i pesticidi erbicidi e concimi chimici fanno bene alla terra…)

  3. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Premesso che ovviamente ognuno si pubblicizza come vuole e che comunque esiste un sistema sanzionatorio nel caso di pubblicità ingannevoli, io non ho visto quei messaggi: ha della documentazione da fornirmi?

  4. Luciano

    Nessun dubbio sulla qualità del vino, splendida l’etichetta, auguro pieno successo all’iniziativa di ripopolare di vita animale le vigne con la speranza che molti altri viticoltori seguano l’iniziativa.

Non è possibile commentare