Riesling Rosemberg Albert Mann, bel divertimento

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C’è la Champagne Week a Reims e questa volta non potevo proprio perdermela. Sono tanti gli eventi di degustazione organizzati in città, tutti interessantissimi e tutti offrono la possibilità di incontrare i produttori.

Appena arrivata nel distretto dello Champagne mi sono recata al wine tasting dei Les Gobeloteurs, un’associazione di ottimi vigneron. La sede è strepitosa, si trova proprio all’ingresso di Reims ed è Les Jardin dell’hotel Les Crayeres, siamo quindi immersi in un incantevole giardino in questo momento frequentatissimo da enoappassionati arrivati da più paesi.

Mi sono data il tempo di provare ogni etichetta e, tra le soste prolungate, c’è stata quella al banco di Marie Therese Mann, dell’azienda Albert Mann. I suoi vini sono estremamente interessanti e coinvolgenti.

Albert Mann è un guru dei Riesling d’Alsazia, ma anche il suo pinot grigio lascia un segno indelebile. Marie Therese è deliziosa e mi ha dedicato non poco tempo per raccontarmi i vini nonostante la confusione dovuta all’euforia che il vino sa creare in queste occasioni.

L’azienda lavora in regime biodinamico sui 23 ettari costituiti principalmente da grand cru, cinque per la precisione. I vigneti sono frazionati in centinaia di piccoli appezzamenti nel territorio di Wettlsheim dove risiede la cantina. È storicamente una zona tra le più rinomate per la produzione di vini d’Alsazia e sia la famiglia di Albert Mann che quella dei Barthelme sono viticoltori dal XVII secolo. Le due importanti famiglie si sono unite dando vita ad una espressione massima di vini d’Alsazia.

Il vigneto Rosemberg è caratterizzato dal suolo argilloso calcareo ed oltre al riesling qui vengono allevati anche pinot gris e gewurztraminer. Il Riesling Rosemberg 2014 l’ho assaggiato più volte. È un bel divertimento per il naso e per il palato. Elegante, setoso, sottile, fa pensare ai quei fiori di campo sui quali si soffia per far volare via le inflorescenze bianche e leggerissime che si liberano delicatamente nell’aria. Il soffione o fiore del tarassaco. I profumi fanno pensare ai fiori di tiglio, sa di gesso, poi ginger e muschio bianco. Il sorso si fa apprezzare lungamente nel suo gioco dinamico tra le note citrine, la dolcezza appena sussurrata, il tocco salino sul quale il vino si allunga, è affilato e setoso allo stesso tempo. Proprio un bel divertimento.