Ecco come riconoscere un vignaiolo indipendente

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La campagna di affissioni si è sviluppata dal 20 dicembre al 3 gennaio e, sì, ammettiamolo, dal punto di vista grafico i potentissimi Vignerons Indépendants de France (7.000 soci suddivisi in 32 federazioni dipartimentali e 10 federazioni regionali) potevano fare qualche sforzo in più, perché da vedere l’elaborato è bruttarello. Però in compenso il messaggio della pubblicità dei vignaioli indipendenti transalpini diffuso in tutta la Francia era chiarissimo: “Voici comment reconnaitre un Vigneron Indépendant”, ecco come riconoscere un vignaiolo indipendente, diceva l’affiche,  e accanto c’era la foto del collo di una bottiglia con sopra il logo dell’associazione (l’ometto con la botticella in spalla) e poi il payoff “Vignerons Indépendants, vini e personalità autentici”.

L’enfasi, insomma, era visivamente tutta caricata sul marchietto. Del resto il sito dei vignaioli indipendenti francesi spiega che “il logo è infatti l’unico riferimento che consente al consumatore di sapere se il vino che assaggia proviene da un produttore che aderisce al Syndicat des Vignerons Indépendants e che ha sottoscritto la carta professionale dei Vigneron Indépendant”. E chi sia il vignaiolo indipendente francese la “carta” lo sintetizza così: coltiva la propria vigna nel rispetto del proprio terroir, produce personalmente il proprio vino nella propria cantina, vende il proprio vino condividendo con gli altri la propria passione”. Didascalico, efficace.

Forse è proprio la semplicità l’arma vincente, quella che distingue i vignaioli indipendenti dalle marche industriali. Viva la semplicità, dunque. Anche se un pelo di attenzione grafica in più non sarebbe così male.