Raramente vale la pena spendere soldi per una Riserva

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Vale la pena acquistare vini italiani che portino in etichetta la dicitura Riserva? Bella domanda. Ma secondo Matt Kramer no, non vale la pena. “Quando comprate vini italiani, la Riserva raramente vale il prezzo più alto”, dice. E che lo dica lui fa effetto, sui compratori internazionali, perché Kramer è uno degli editorialisti di punta di Wine Spectator. “Facciamola semplice: raramente la Riserva vale i soldi in più invariabilmente richiesti” scrive.

“Troppo spesso – spiega il wine writer americano, parlando della menzione Riserva – tutto quel che significa è che il vino ha visto un trattamento maggiore nel legno rispetto al cosiddetto imbottigliamento normale” (e usa proprio quest’aggettivo, normale, in italiano). E poi rincara perfino la dose dicendo che “spesso c’è più legno di quanto il vino (o il suo bevitore) possa sopportare”.

Brutta tegola per le denominazioni di origine che hanno la Riserva al vertice, reale o presunto, della loro piramide.


1 comment

  1. Stefano Milioni

    Qualche anno fa, un produttore toscano, di quelli che hanno fatto la storia del vino italiano, parlando appunto di “riserva” mi disse, lapidario: “La riserva? L’e’ l’invenduto….”

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