Racconto di una verticale: Conero Riserva Sassi Neri

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A Numana, vecchi gelsi costeggiano il viale che conduce al poggio della Fattoria Le Terrazze, da cui si scorge il mare e sullo sfondo il Conero. Un luogo incantevole dove, in una calda mattinata di fine estate, Antonio e Georgina Terni raccontano del loro Conero Riserva Sassi Neri. Lo declinano in cinque annate che attraversano tutto l’arco temporale della produzione, dal 1988 – la prima annata – fino al 2013, in commercio tra qualche mese.
In questo percorso c’è un filo ideale: la forza del montepulciano che il tempo, in questi luoghi di calcari e di mare, rende aggraziato come il volteggio di un danzatore dai muscoli d’acciaio. Ed è su questo che Antonio e Georgina hanno scommesso.
Irruente e tutto da attendere il 2013, vestito di rubino profondo e di bella trasparenza, dal gusto pieno di frutto maturo e dai tannini scattanti.
Generoso ed elegante nel porgersi, il 2004, prima annata iscritta alla docg, ha una trama più compatta; la mora e la prugna si impreziosiscono di ricami balsamici e il sorso profondo e slanciato ancora stupisce.
Il 2002 – annata piovosa e difficile – sembra diluito nel porsi sottile al palato, ma si ravviva in un concerto di spezie scure ed erbette medicinali su un finale salmastro e quasi pepato.
Timo, pino mugo e visciole sottospirito sono la trama elegante e vivace del 1998, tempo di macerazioni più lunghe rispetto a ora; vecchi tempi, dunque, ma scanditi da giorni assolati e venti di mare: vino etereo, ma ancora ben presente al palato.
Ed è infine incantevole la finezza del 1988 che profuma di more e di tabacco e scorre ancora fresco, agile e forte. Un volteggio elegante come pochi. Avete presente Rudolf Nureyev?

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