Punk’s not dead, finché c’è vino c’è speranza

Giacobbo

Molti conoscono i Sex Pistols, pochi sanno chi sia Malcom McLaren. Ma il gruppo che ha creato il movimento Punk non sarebbe mai esistito senza il loro produttore. Mettendola giù meglio fu proprio Malcolm McLaren ad inventare i Sex Pistols e quindi il Punk. Lo fece in parte per spirito commerciale, per pubblicizzare il suo negozio di abbigliamento in King’S Road, il Sex, in parte per rompere la monotonia della Londra degli anni settanta e in parte anche per divertirsi. Dopo un suo viaggio nella New York di Patti Smith e Andy Warhol dove conosce i New York Dolls comincia a pensare in maniera diversa. È il periodo in cui la musica era composta da una parte da lustrini e chitarre funkeggianti e dall’altra concept album quadrupli con assolo di batteria da 14 minuti. Tecnicamente non si discute sia chiaro ma ora possiamo dircelo, che due palle!
Così Malcom mette assieme tre clienti del negozio, Steve Jones chitarrista e Paul Cook batterista e, inizialmente, Glen Matlock bassista sostituito successivamente da Sid Vicious. Poca tecnica e molta energia per questi ragazzi pieni di rabbia e voglia di cambiare il mondo a cui però serviva un cantante, sempre attorno al Sex gira un ragazzo di nome John Lydon, brutto e dissacrante con i capelli verdi e i denti marci tanto che tutti lo chiamavano Rotten (marcio) e qui McLaren capisce che il piatto era pronto. Arriva la detonazione del Punk, Il movimento si sviluppa ben presto in Inghilterra e in tutto il mondo divenendo un fenomeno globale. A detta di molti destinato a morire su se stesso ma che invece riecheggia ancora oggi anche tra le generazioni più giovani e in ogni angolo del pianeta.
Da quando nasce il Punk in poi ascoltare musica risulta difficile, perché non era importante che la musica fosse buona ma che fosse diversa e da qui nasce il Post Punk e la New Wave.
La storia del vino, più o meno nello stesso periodo vive qualcosa di analogo. Il vino contadino quello grezzo lascia spazio alla tecnologia e alla ricerca della purezza, nascono i concept wine e arrivano le temperature controllate e le barriques in cantina. Alle esposizioni internazionali gli enologi più in voga mostrano con orgoglio il loro vino bianco cristallino color bianco carta. La tecnica prende il sopravvento, con risultati molto interessanti fino ad un certo punto ma anche altri molto discutibili fino ad arrivare alla degenerazione del 1986 con il metanolo.
Inizia a questo punto tra i produttori un movimento rivoluzionario composto in prima battuta da quelli che venivano definiti i produttori dei “vini verdi”, nulla a che vedere con i vini portoghesi ovviamente, ma vini ispirati al “non fare” di Masanobu Fukuoka (La rivoluzione del filo di Paglia, Libreria Editrice Fiorentina) con risultati, in alcuni casi, altrettanto discutibili e successivamente al gruppo di rivoluzionari e visionari che ruotava attorno a Josko Gravner e la sua idea di vino naturale, tra cui Angiolino Maule, Stanko Radikon, Dario Princic, Nico Bensa. In qualche modo in quel periodo, agli inizi degli anni novanta, nasce una sorta di movimento Punk, un urlo, un richiamo al mondo, una richiesta a rimettersi in discussione. Una voce molto piccola che ben presto però diventa molto grossa.
Assistiamo quindi ad una vera e propria destabilizzazione e nascono così le varie fazioni di chi è a favore o chi è contro l’idea di un vino cosiddetto naturale, che dura ancora oggi.
A distanza di un ventennio, al di la delle idee di ciascuno, il modo di fare vino è cambiato anche quei quattro ragazzi (di allora J ) hanno avuto un ruolo nella ricostruzione di un’identità del vino. Il mondo del vino cosiddetto convenzionale guarda a quello naturale e viceversa. Nella musica God Save The Queen, o Anarchy in U.K. dei Sex Pistols oggi ci appaiono decisamente diverse e diventano dei classici della storia del Rock, la Ribolla di Josko Gravner viene premiata dalle guide più prestigiose.
Tutto si riequilibra ad un certo punto, magari chissà anche per il futuro del mondo c’è speranza.
Ascoltate:
Anarchy in the U.K. – Sex Pistols
Personality Crisis – New York Dolls
New Rose – Damned
Sheena is a Punk Rocker – Ramones.
Degustate se le trovate:
Ribolla Gialla Anfora 1998 – Josko Gravner
Merlot 1999 – Radikon
Pico dei Laurenti 1997 – La Biancara Angiolino Maule
Ribolla Gialla 1998 – La Castellada