Primeurs 2014 – Bordeaux Supérieur

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Tutti conosciamo il valore dei grandi Bordeaux, oggi più vicini a prodotti finanziari o a simboli di lusso che a semplici vini. Si tende però a dimenticare che la denominazione e i suoi satelliti comprendono una vastissima estensione territoriale, che ha prodotto per la sola categoria Bordeaux Supérieur 5,3 milioni di ettolitri di vino nel 2014. Una massa enorme che finisce per essere svenduta in molti casi, o nella migliore delle ipotesi trova spazio nei grandi magazzini a prezzi molto concorrenziali. In mezzo a tutto questo esistono cantine in grado di produrre grandi vini, capaci di rivaleggiare ad armi (quasi) pari con nomi molto più prestigiosi e venduti a cifre enormemente più alte. Bottiglie da bere e non da collezionare, particolarmente adatte alla ristorazione per il loro prezzo e per la capacità di essere pronte da bere dopo pochi anni. Credo che anche molti appassionati dovrebbero prendere in considerazione la categoria. L’unica avvertenza è quella di fare bene le proprie scelte in quanto la qualità va dal molto buono al pessimo.
Una degustazione difficile, con molte differenze e scelte produttive. Serviva mano leggera, i vini troppo legnosi e concentrati sono spesso terrificanti. Era possibile fare buone cose, purché si andasse incontro al frutto.
Poiché le bottiglie assaggiate sono state molte, e l’elenco potrebbe dunque essere lunghissimo, per essere utile nelle scelte di seguito presento brevemente i soli vini che ho trovato più interessanti.
Château Barreyre. C’è legno, ma sostenuto da un frutto sufficiente che appare nel finale. 1+ faccini
Château de Brague. Piacevole con una buona concentrazione, sa restare al suo posto grazie ad una beva calibrata. 2- faccini
Château Brande-Bergère Cuvée O’Byrne. Legno ben dosato, frutto nitido. 2- faccini
Château Courrèges Colline. Se la parte aromatica non si è ancora formata, la bocca si rivela viva, ricca e cremosa. Godibile. 2 faccini
Château Fleur Haut Gaussens. La materia permette di passare sopra ad un legno al momento in evidenza. Sapido, molta spinta, corposo. Sarà da non insistere troppo per non perdere eleganza. 2+
Château La France Cuvée Gallus. Naso riservato e minerale. È più loquace al palato, abbastanza gradevole, anche se non tra i migliori. 1+ faccini.
Château Gayon Prestige. Varietale con una nota boisé che aiuta a dare complessità. Ben fatto. 2 faccini.
Château L’Insoumise Exclamation. La palma d’oro per il nome peggiore. Il vino è invece di buon livello, esprime concentrazione, frutta in confettura e spezie. Un profilo molto moderno. Missione riuscita. 2- faccini
Château L’Insoumise Prestige. Il prestigio ha la meglio sull’esclamazione in questo castello indomito (è la traduzione del nome). Intensa nota floreale. Materie di giusto peso, elegante, originale, tra i più interessanti. 2+ faccini
Château Laronde Desormes. Il frutto del merlot nella sua semplicità. 1 faccino
Château Malbat l’Authentique. Semplice ma con un pizzico di florealità, beverino.  1 faccino e mezzo
Château Malromé. Nonostante la forte nota di peperone, si fa piacere. 1 faccino
Château Moutte Blanc Cuvée Moisin. Molto scuro, profondo e minerale. Punta sulla potenza e ha bisogno di affinare gli abbondanti tannini. 2 faccini
Les Hauts de Naudon. Ambizioso, riesce a coniugare un bel legno a note fruttate di cassis. Profondo e leggero, rappresenta bene la denominazione. 2+ faccini
Château La Paillette. Medicinale. Molto denso, la bocca ridà tono all’insieme. 1 faccino e mezzo
Château Penin Les Cailloux. Un vino scaltro, fresco, costruito per piacere. 1 faccino e mezzo
Château Petit Freylon Cuvée Sarah. Se il naso si divide tra fiori e vegetale, la beva lo riscatta parzialmente. 1 faccino
Château Les Rambauds Cuvée Crème de Füt. Si è giocato il premio di peggior nome. A tratti sembra essere un gamay e questo non mi dispiace. 2- faccini
Château la Renommée. Semplice, fermentativo. 1 faccino
Château Roc de Levraut. Troppo caffé al naso, palato meglio. 1 faccino
Château Roc Meynard. Riesce ad essere beverino senza cercare l’esibizionismo. 1 faccino e mezzo
Château Roques Mauriac Grand Vin. Ottimo stile, commerciale nel senso migliore. 1 faccino e mezzo
Château Sainte Barbe. Ecco un campione che cerca di stupire tanto da diventare “troppo”. Ad ogni modo è tra i migliori di quelli nati per stupire, ha lunghezza. 1 faccino e mezzo
Château La Sauvegarde. Floreale, buon sapore. 1- faccini
Château de Seguin Cuvée Carpe Diem. Un vino ambizioso, che riesce nella propria missione. Potente, alcolico, non è il mio stile ma potrà piacere. 2 faccini
Château Tour Chapoux. Pepe, spezie e frutta, un vegetale nobile, bel vino. 2- faccini

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