Poi mi prende un senso di schifo

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Talvolta negli ampi corridoi dei centri commerciali o in certi mercatini mi capita d’imbattermi in venditori di quadri così brutti che mi domando chi possa avere l’ardire di comprarli per metterseli in casa. Poi mi dico che se c’è chi insiste nel pagare profumatamente degli spazi commerciali per proporre quelle tele orripilanti è perché alla fin fine comunque ci guadagna. Dunque, quei quadri tanto brutti si vendono.
Parimenti, rimango basito ogni volta – e sono più volte a settimana – che nella mia casella di posta elettronica trovo email come questa: “Salve, complimenti per la qualità dei contenuti. Volevo chiedere se è possibile pubblicare un guest post su www.internetgourmet.it con un solo link in uscita verso una risorsa strettamente a tema. Ovviamente garantisco contenuti originali e qualitativamente simili ai vostri standard. In attesa di un riscontro, porgo cordiali saluti”.
Di email del genere, dicevo, se ne ricevono ormai parecchie. Appena le vedo, scrollo la testa pensando che abbiano perso del tempo. Poi però mi dico che se insistono nel mandarle è perché, alla fin fine, qualcuno dice di sì.
Ecco, è questo che mi intristice, che qualcuno accetti, che qualcuno assecondi simili sconcezze. Mi prende allora un senso di schifo. Come nel constatare che c’è qualcuno che certi orrendi quadri se li mette in casa.