Poi bevi un Margaux del 1945

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Questa era una bottiglia che doveva essere buttata via. Château Labegorce, Margaux 1945. Il livello era davvero basso e il colore che si percepiva non era dei più rassicuranti. Me la sono fatta dare da Emmanuel, compare di lunga data in quel di Tour, Loira. L’ho aperta con gli amici più cari.
Il tappo sarà stato lungo 4 o 5 cm, di forma triangolare (!) ma perfettamente integro. Il colore nel bicchiere era ancora vivo, anzi denso. Il naso era uno tra i più definti ed affascinanti che ricordi. Spezie e tanta verve da vino che al massimo potrà avere 15 anni. Poi arancio e la classica nota di cedro.
Lo stupore è stato grande quando lo abbiamo bevuto, chè il vino offriva una fisicità non attesa. Una presenza decisa, imperiosa. I tannini patinati dal tempo sono solo un ricordo, e il finale aveva una suadenza da Borgogna, con una lunghezza da Bordeaux e una acidità da Loire
Stupisce (scusate se mi ripeto) il frutto di una dolcezza sconosciuta, concentrato ma disteso. Non mi dilungo su tutte le sfumature di spezie e di mare che ho trovato. Sappiate che il mezzo bicchiere avanzato lo ho bevuto dopo 4 o 5 giorni, e il vino era ancora incredibilmente perfetto, senza alcuna ossidazione. Ma oggi ‘sti vini li fanno ancora?
Margaux 1945 Château Labegorce
3 faccini e molto di più 🙂 🙂 🙂

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