Il comunicato ufficiale parla di novemila ingressi, il cinquanta per cento in più rispetto all’anno passato. Bene. Però a me del Mercato dei Vini di Piacenza, la rassegna della Federazione italiana dei vignaioli indipendenti, è piaciuta soprattutto una cosa, ed è vedere i vignaioli che a fine fiera si scambiano le bottiglie. Tra di loro.
Nessuna importanza se uno dona una bottiglia di una denominazione di quelle celebrate e quell’altro ricambia con una di un territorio considerato minore, se una costa un bel po’ di quattrini e l’altra ha un prezzo che la puoi mettere sulla tavola quotidiana.
Questa cosa mi è piaciuta perché racconta di un clima diffuso. Dice che c’è rispetto delle reciproche fatiche fra chi cerca di mettere un po’ di se stesso e della propria terra dentro alla bottiglia. Mi piace.
Ecco, magari non vale proprio per tutti quanti gli espositori della fiera piacentina della Fivi, però m’è parso di vedere che l’atteggiamento della condivisione è davvero largamente permeante. Chi non ha ancora capito, capirà. Lo auguro alla Fivi.
1 comment
Non è possibile commentare
Cecilia
Lo scambio bottiglie fra noi è la ciliegina sulla torta: torno a casa con 18 bottiglie, dalle Alpi alle Piramidi. Non vedo l’ora di aprirle! Una meraviglia.