Oltre il corpo

luce

Ho ricevuto molti doni infinitamente grandi dai miei genitori. Due sono essenziali. Il primo è quello di aver avuto la possibilità di una vita su questa terra e l’altro è la scelta di viverla in aperta campagna, allo stato brado. Essere stata lasciata libera di sperimentare i cinque sensi graffiandomi in mezzo ai rovi o sbucciandomi le ginocchia cadendo da una quercia, mi ha permesso di crescere immersa nella stessa natura di cui faccio parte e di cui sono composta. È iniziata così la ricerca, che ora è consapevolezza, del sesto senso, del terzo occhio, della sensibilità psichica, della percezione extrasensoriale. In qualunque modo la si chiami, è comunque la certezza che oltre questo corpo c’è molto altro. A me piace chiamarla luce e guardarla negli occhi di chi non abbassa lo sguardo.