Come si può fare progetti senza avere aspettative?
Lo riconosco, è un atteggiamento saggio e indolore, ma sento un po’ di amarezza nell’accettarlo. Non è nella mia natura.
Così, quando il giorno di Natale da poco trascorso ho ripensato al grande investimento di energie e speranze fatto esattamente un anno prima, la delusione di un bilancio chiaramente in passivo mi ha portato all’autodifesa.
Se la mia natura non sa prescindere dalle aspettative, la proteggerò non creandone i presupposti, non facendo proprio nulla.
E il mio pensiero allora è stato: “Oggi, serenamente, non investirò. Lascerò fare a qualcun altro, se vorrà, mentre io cercherò nuove strategie”.
Ma poiché la natura vince sempre, non mi è rimasta che la carta del compromesso: invece di puntare tutto su un unico giorno dell’anno, lo farò un po’ alla volta, ogni dì.
Meno fatica, minori attese, e trecentosessantaquattro occasioni in più per portare a casa qualche piccolo risultato.
L’importante sarà avere bene a fuoco l’obbiettivo.
Ok, quest’anno alla Befana chiederò un cannocchiale e poi, se s’ha da vedere, si vedrà.
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Immagine del pittore Eugenio Guarini
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Michele Inturri
Molto saggio! Meglio vivere giorno per giorno e lasciarsi sorprendere.