Nessuno vuole i rosé scuri

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In America il rosé va fortissimo. Ma la stragrande maggioranza del successo va ai rosé di tonalità chiara, in stile provenzale. Tanto che il blog Gargantuan Wine titola, provocatoriamente, “Non One Wants Dark Rosé“, nessuno vuole i rosé scuri.

Perché gli americani non vogliono (in genere) i rosé scuri? “Perché sono dolci”, rispondono se glielo chiedi.

Va bene, ma perché li ritengono “dolci” anche quando non lo sono? Troppo facile pensare che la cosa derivi dalla caterva di stucchevoli White Zinfandel, dolcisssimi e rosa scuro, che hanno imperversato a lungo negli States. No, il problema non è questo. Il problema è, invece, che in America molti definiscono come “dolce” qualcosa che è “fruttato”. Come nei Riesling tedeschi. C’è confusione tra un termine e l’altro, quando si tratta di vino. I rosé scuri sono spesso piuttosto fruttati, pertanto vengono percepiti come “dolci”, quelli chiari sono meno fruttati (a volte praticamente per niente), e dunque vengono percepiti come secchi.

Non solo. “Probabilmente – scrive Gargantuan Wine – la gente ritiene che poco colorato significhi anche leggero al palato”. Insomma, un americano pensa: “L’ultima cosa al mondo che voglio in un rosé è la pesantezza”. Anche per questo penalizza i rosé scuri in favore di quelli chiari.

Insomma, i rosé scuri vengono percepiti come “dolci” e “pesanti”, quelli chiari come “secchi” e “leggeri”. In America, quando si sceglie un rosé, lo si cerca generalmente “secco” e “leggero”, e dunque vince il colore chiaro.

“Penso – si legge su Gargantuan Wine – che l’archetipo del profilo olfattivo che quasi tutti cercano sia quello di un vino magro, minerale, a bassa gradazione e rinfrescante. Un vino che sia eminentemente bevibile e che sia percepito rinfrescante tanto quanto l’acqua”.

Dunque, piuttosto che dire come “è” un rosato, è più importante dire come “non è”. “Forse questa è la radice dell’ossessione per i rosé dal color salmone pallido”.

Interessante, molto.


2 comments

  1. Le vin parfait

    Il rosé è stagionale, primaverile ed estivo.. si beve in barca, in spiaggia, su una terrazza parigina. Il rosé è il vino del ‘kairos’ il momento… è un vino da bere in annata, Perché poi sfiorisce. Quando c’è il sole hai voglia di qualcosa di etereo, che la marmellata è buona a colazione col burro d’inverno. Io solo rosé trasparenti… e solo d’estate… in spiaggia, in barca o su una terrazza a Parigi.

  2. Maurizio Onorato

    Lascio agli Americani i loro rosé pallidi: per me verso un Terre Cerase di Villa Matilde, un Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo La Valentina o altro che eccellenti “giù per li rami” ce n’è più d’uno, un Four Roses del Salento … Basta: gli atteggiamenti a prescindere, per dirla con Totò, non m’hanno mai convinto.

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