Nel profumo del calicantus

farfalla

Sangue dappertutto, colava, schizzava, scorreva. Lupi affamati facevano a brandelli la mia carne intrisa di terrore. Il dolore era lacerante ma la mia forza era più grande. Non lo sapevo, ancora. Avvoltoi passavano ormai a giorni alterni, sempre più spesso, sempre più vicini, da quando avevo appeso alla finestra le mie armi e i miei interrogativi. Ho raccolto da terra un pezzo di cartaccia e ho scritto “Mi arrendo”. Una farfalla l’ha portato non so dove. Non aspettavo qualcuno, non speravo, non pregavo. Nutrivo il mio silenzio. A occhi chiusi danzavo una musica che aveva il ritmo del cuore. Il mio cuore. Tum tum… tum tum… tum tum… Mi hai baciata. Non ti ho visto arrivare, non ho sentito i tuoi passi, ma tu mi hai baciata. Ed io sono nata, nel profumo del calicantus che ha fatto di un inverno, primavera.