Mjere 2016, ecco qui il potenziale del rosato salentino

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Che il Mjere dell’azienda vinicola Michele Calò e Figli sia una delle espressioni di punta del panorama dei vini rosati del Salento è cosa piuttosto nota a chi ha attenzione al mondo rosatista. Tuttavia, sia a chi di già lo conosce, sia a chi non ha ancora avuto modo di provarlo, consiglio di assaggiare con attenzione la versione 2016 di questo vino. Ovvio, dopo averlo attentamente assaggiato, consiglio pure di berlo senza esitazioni, ma esitazioni non ne avrete, garantisco, anche se certamente questo non appartiene alla categoria dei rosé “facili” dal sorso spensierato. È infatti un vino serio, che tuttavia ha dalla sua una grande bevibilità.

Rispetto alle edizioni delle ultime annate, l’ho trovato – come dire – più pronto, più disponibile al bicchiere e alla tavola, pur non avendo ceduto nulla della sua proverbiale compattezza, che però rischiava sovente di sfociare, per qualche tempo dopo l’imbottigliamento, in una qualche ritrosia a concedersi, soprattutto dal lato olfattivo. Invece stavolta la godibilità del calice è totale, e racconta da subito, con immediatezza, il carattere del vino rosato salentino.

Insomma, credo che il Mjere del 2016 sia una bellissima espressione di quel che è il potenziale identitario del Salento Rosato. Già nel colore, un brillantissimo corallo che trasmette da subito un’aspettativa di robustezza del sorso, che trova peraltro da subito evidenza. Peraltro, la freschezza è vibrante, dinamica. Poi, ecco il fruttino succoso e la spezia e la terra rossa che mi aspetto dal negroamaro.

Salento Rosato Mjere 2016 Michele Calò e Figli
(90/100)