Mi piace che le forze si uniscano, anche nel “naturale”

maule_daprato_400

Viviamo in un periodo strano e divisivo. Sembra quasi che si debba per forza parlare solo di quel che non va, e che occorra oltretutto continuamente sparlarne e più gridi, più attrai l’attenzione. Avete fatto caso a quanti “ma” figurano nei titoli dei giornali e nei post dei social media allo scopo di contrapporre a una notizia potenzialmente buona una sottolineatura negativa?

Ecco, questa premessa ho voluto farla perché mi ha un po’ stupito che non abbia avuto un’eco particolarmente vasta una notizia uscita alcuni giorni fa, e intendo l’annuncio dell’avvio di una collaborazione fra due delle più attive associazioni del mondo del vino che si usa definire “naturale”, ossia Vinnatur e Vi.Te – Vignaioli e Territori. Il comunicato che annunciava la cosa diceva che i due gruppi, che sono guidati da Angiolino Maule e da Gabriele Da Prato, vogliono “gettare le basi per un percorso condiviso”. La trovo una bella notizia, e temo che sia proprio perché è bella che non ha suscitato moltissimo clamore. Invece, può trattarsi di una svolta in un ambito, quello “naturalista”, che è vissuto sin qui più di contrapposizioni che non di sintonie, e così trovo positivo che Vinnatur e Vi.Te considerino “necessario collaborare per dare maggiore autorevolezza al mondo del vignaiolo naturale e al suo messaggio, e per questo si è già al lavoro per iniziare a trovare punti in comune sull’ammissibilità delle aziende”. Wow, dov’è che devo mettere il like?

Spiegano poi che “la decisione, da parte delle due associazioni, di percorrere una strada comune, mette in relazione oltre trecento vignaioli e le loro aziende”, che dovrebbero dunque parlare di qui in poi “con un’unica voce”. Che cosa significi tutto questo e a che cosa possa concretamente portare, per ora non è invece annunciato. Maule e Da Prato dicono solo che “la volontà di dare un primo segnale concreto e chiaro si è tradotta nell’idea di un evento congiunto, fuori dagli abituali e classici incontri vinicoli, che possa anche dare un messaggio di positività e speranza al settore”. Ovvio che adesso, in tempi di pandemia di Covid-19, gli eventi “fisici” non si possono fare. Loro, i protagonisti, affermano comunque che “quando il contesto lo consentirà, non mancheranno le sorprese”, e io mi metto dunque in attesa di queste sorprese, ma è già di per sé sorprendente che sia nata questa convergenza. A me piace quando le forze si uniscono, anziché dividersi, e mi piacerebbe ugualmente anche qualora, un domani, non dovessi, per caso, trovarmici d’accordo.