Mercanteinfiera, alle porte del paradiso antiquario

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Mi piace bere il vermut in un bicchierino antico, il caffè in una tazzina d’antan, il Moscato in una coppa di cristallo. Adoro i sottobottiglia d’argento, i cestelli bordolesi per servire il vino, i cavatappi d’epoca. M’intrigano i coltellini da burro con l’impugnatura in madreperla, i piatti dipinti a mano, gli schiaccianoci che s’usavano un secolo fa. E che dire delle insegne pubblicitarie smaltate di bibite e liquori, dei decanter a becco d’anatra, degli antichi gotti da osteria? Tutte cose che cerco sui mercatini antiquari in giro per l’Italia, oppure nel paradiso di chi abbia le mie stesse passioni: il Mercanteinfiera, a Parma.
“Mercanteinfiera è una vera e propria città antiquaria – dice il sito internet della manifestazione – nella quale più di mille espositori, da tutte le piazze antiquarie europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria”. Vero, verissimo, e non si pensi che ci siano solo pezzi super costosi. A cercar bene, con attenzione e curiosità, si possono comprare cose belle senza svenarsi, a pochi euro. Magari cose futili, apparentemente inutili, ma che in realtà fanno star bene, appagano: una delle ultime volte ho preso delle forchette da sardina provenienti da una nave inglese, e le due volte che le ho adoperate mi è sembrato di solcare i mari. Basta poco, un oggettino, un po’ di fantasia.
Ci sono due edizioni annuali del Mercanteinfiera, quella di primavera e quella d’autunno. La data primaverile è vicina: va dal 25 febbraio al 5 marzo. L’orario per il pubblico va dalle 10 alle 19. Il biglietto costa 10 euro, on line 8. Induce dipendenza, ma sono quelle dipendenze che fanno bene.