Marchesi: non c’è crescita senza sacrificio

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Ho scoperto che oggi Gualtiero Marchesi ha compiuto ottantacinque anni. Non l’avevo mica capito quando ho letto il titolo della sua newsletter: “Oggi festeggio”. Mi sono concentrato sui contenuti, non sull’annuncio. Perché i contenuti, ancora una volta, sono di quelli importanti per chi abbia passione intelligente.
Il Maestro parla dell’Expo. Lo ammetto, io sono tra gli Expo-scettici. Lui no. Dice: “L’Expo è una grande occasione per dimostrare quello che possiamo fare. Sottolineo ‘possiamo’, perché basta che questo Paese lo voglia ed è capace di saltare qualsiasi ostacolo. Ricominciamo, oggi, a saltare gli ostacoli che abbiamo di fronte e tutti, noi per primi, ritroveremo l’Italia che si fa rispettare, forse anche temere”.
Ecco, detto così ci credo anch’io all’Expo. O meglio, non all’Expo. Piuttosto a quello che l’Italia può dare. Se vuole. Abbiamo già dato al mondo il Rinascimento. Ce ne vorrebbe uno nuovo.
“Attraverso l’Expo – dice Marchesi -, sarà sottolineata una questione che ritengo della massima importanza. Mi riferisco alla formazione. Non c’è crescita sociale e personale senza il tempo dello studio e del sacrificio. Chi parla di cucina, parla a vanvera se non chiarisce che la creatività e l’improvvisazione possono nascere solo da un lungo tirocinio, dalla perfetta conoscenza della materia prima e delle cotture”.
Adoro quest’uomo che sa dire queste cose. Grazie, Maestro Gualtiero Marchesi