Il Malbec argentino, ecco perché ha tanto successo

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Che poi uno dice che non riesce a capire il successo che ha il Malbec argentino negli Stati Uniti e in Inghilterra e in Germania e in Scandinavia, e allora io gli domando “ma ne hai mai assaggiati?” e lui mi fa “no, e non ci penso neanche” e allora cosa te lo domandi a fare del perché abbiano successo?

Il fatto è che in giro c’è un’enormità di Malbec fatto benissimo, a prezzi ragionevoli, e per di più anche chiuso con il tappo a vite, e insomma unisce l’utile e il dilettevole, e allora eccola qui la spiegazione.

Prendiamo questo che ho “svitato” da poco, un Malbec di Mendoza (che è la “capitale” del Malbec argentino) fatto sotto il marchio Alamos, di proprietà della famiglia Catena, grossa realtà del vino di quelle parti. Un vino “base” destinato all’esportazione in mezzo mondo.

Lo apri e subito, proprio subito, prima ancora di versarlo, ecco che ti sorprende un profumo intenso di ciliegia mora surmatura, di amarena. In bocca il frutto è proprio nitido, carnoso. a lungo persistste. Non c’è muscolo, c’è proprio carnosità fruttata. E una freschezza che agevola il sorso. Nessuna aggressione alcolica, e infatti fa solo dodici gradi e mezzo.

Insomma, è un rosso fatto terribilmente bene, e ti viene spontaneo versarti un secondo e un terzo bicchiere. Passa per qualche mese in botti di rovere francese e americani, ma il legno non lo avverti nemmeno. Costa, on line, tra i 10 e i 15 euro.

Lo capite adesso perché il Malbec argentino ha tutto questo successo? No? Allora, compratevene una bottiglia, bevetela e capirete.

Mendoza Malbec 2016 Alamos
(88/100)

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