Come mai sui Berici vengono bene le uve francesi?

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Accidenti che strano questo rosso. Piacevolmente strano, intendo. Insomma, questo Rosso Carmenere di Mattiello, Colli Berici, lo stappi, lo versi e ti sembra di stare dentro a un suk arabo, con quel tripudio di spezie che ti trovi intorno.

Poi, un mix intenso di fiori freschi e appassiti, di karkadè, di fruttini di bosco, di spezie dolci, e ha un sorso accattivante e una lunghezza sorniona e gattona, senza deviare mai dal suo cammino, proseguendo per la propria strada, fregandosene altamente di tutto quello che non sia trarre piacere dalla vita.

Ecco, non ci credevo molto a quelli che predicavano che l’uva del carmenere avesse trovato casa perfetta sui Colli Berici, e invece ecco qui un’altra prova che è vero. Che curioso posto, quei colli vulcanici vicentini dove si adattano alla perfezione le uve francesi, vedi il grenache, che lì si chiama tai rosso, vedi il carmenere. Come mai sui Colli Berici vengono (così) bene le uve francesi?

Colli Berici Carmenere Rosso Carmenere 2015 Mattiello
(92/100)

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1 comment

  1. Maurizio Onorato

    Tra quelli che sul Carmenère berico scommettono da sempre non posso che essere soddisfatto.
    Quanto alla domanda finale, da storico del vino vicentino non posso dimenticare i meriti del D’Aremberg del Da Schio nello sperimentare ed acclimatare il meglio del “vignoble” francese nel vicentino, sicché ormai certi vitigni qui possono a tutti gli effetti ritenersi oramai, per le caratteristiche acquisite in questo “terroir”, autoctoni.

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