In lode del Recioto (della Valpolicella)

recioto_cs_valpo_240

Dicevo del Recioto, quello rosso, quello della Valpolicella, quello che è il padre storico dell’Amarone. Dicevo che a farlo sono sempre meno. Eppure è un grande vino. Grandissimo. Magari fuori moda, ma che importa? Così m’è tornato alla mente un comunicato stampa di qualche settimana fa. Quello col quale la Cantina Valpolicella Negrar, ossia la cantina sociale che ha sede nella “capitale” della Valpolicella Classica, annunciava la vittoria, col proprio vino, a una competizione popolare che ha il nome di Palio del Recioto. Non ne ho parlato allora, ma vorrei tornarci su oggi.
È abbastanza noto che io ai concorsi enologici non credo, però quel che dice il comunicato è interessante, soprattutto considerato il ruolo di primo piano che la cooperativa di Negrar riveste nel panorama produttivo valpolicellese.
Comincia, quel comunicato, così: “Si sa, Amarone e Ripasso oggi sono determinanti per il successo vitivinicolo della Valpolicella nei mercati mondiali. Ma se chiedete a un valpolicellese quale sia per lui il vino più prestigioso del territorio, con il cuore risponderà: ‘Il Recioto!’ Perché questo vino rosso dolce ottenuto da uve autoctone appassite e fermentazione interrotta, ‘è’ la storia e la tradizione della Valpolicella”.
Ora, io dico che è proprio vero quel che scrive la Cantina Valpolicella. Perbacco se è vero! Così come sono vere – purtroppo – le affermazioni che seguono, quelle in cui si dice che il Recioto “dal punto di vista del mercato, rimane ancora un ‘grande incompreso’, con incredulità di chi lo conosce e ne apprezza l’eleganza, l’equilibrio e il calore”. Ecco, proprio così.
Dice poi Daniele Accordini, direttore nonché enologo della Cantina Valpolicella Negrar: “Il Recioto e nel dna di ogni viticoltore della Valpolicella ma è stato un po’ dimenticato dai produttori a causa del disamore per i vini dolci che il mercato nazionale e internazionale esprime attualmente a vantaggio di quelli secchi. Sono convinto, però, che conoscerà in futuro tempi migliori, grazie alla sua unicità nel panorama enologico internazionale. Il Recioto della Valpolicella è, infatti, un grande passito, i suoi aromi sono dovuti sia al lungo appassimento sia all’evoluzione del vino e perciò ha bisogno di essere interpretato”.
Voglio sperare che Accordini abbia ragione. Lo spero da reciotista convinto, da appassionato di Recioto qual sono.
Del Recioto della Cantina Valpolicella, quello vincitore del Palio di Negrar, invece, non vi so dire. Non ho avuto occasione di assaggiarlo. Spero di averla, prima o poi, questa occasione. Chissà, magari riesco a passare da Negrar a comprarmene una bottiglia, se lo trovo al punto vendita della cantina. Intanto mi limito ad osservare con favore che un colosso valpolicellese come la cantina sociale diretta da Accordini del Recioto parla con orgoglio. Credetemi, non è poca cosa.
Lunga vita al Recioto.


4 comments

  1. alex

    Angelo, raramente un post è stato così tempistico.
    Sabato 25 a pranzo in centro a Verona (Osteria Casa Vino, ne avevi scritto, giustamente lodandoli) eravamo sazi, ma la sig.a ostessa ci ha omaggiati di pastiera, il dolce pasquale napoletano per eccellenza, accompagnata da un bicchierino di Recioto della Cantina della Valpolicella.
    Gli amici bolognesi ospiti hanno esclamato: squisito, perché non ce l’hai fatto assaggiare prima?
    Mea culpa, lo so!!!

  2. #angeloperetti

    #angeloperetti

    Grazie Alex. Il problema è che neanche noi veronesi al Recioto ci pensiamo più di tanto, e soprattutto non pensiamo di avere qualche cosa di unico, di esclusivo, capace di stupire. Avanti, dobbiamo mettere in piedi la rinascita del Recioto!

  3. zeno

    ricordo una degustazione organizzata da te (con qualche condotta di slowfood, se non ricordo male) durante un palio del recioto di forse dieci anni fa.
    tu affermasti che il recioto è in realtà l’unico prodotto “originale” della valpolicella (o comunque volevi dire qualcosa del genere).
    io sono un consumatore attento, non un esperto, e questa affermazione mi colpì molto.
    poi ci ho pensato, ed arrivai a capire che avevi ragione…
    ora lo confermi.
    mi fa piacere.
    ti leggo sempre volentieri e talvolta seguo i tuoi “consigli d’acquisto”, con il marselan sto facendo ovunque bella figura.
    grazie e ciao.
    zeno

  4. #angeloperetti

    #angeloperetti

    Accidenti, Zeno, che memoria! Mi fa piacere che tu ricordi quella degustazione, che resta profondamente incisa anche nella mia mente, anche perché venne ritenuta sorprendente dagli stessi produttori (uno di loro me l’ha confermato la scorsa estate, dopo così tanti anni).
    Ritengo che il Recioto sia il più grande vino della Valpolicella, e credo meriti di tornare alla fama e alla dignità di un tempo.
    Ti ringrazio anche per la fiducia che mi accordi seguendo i miei “consigli per gli acquisti”. In effetti, quel Marselan non passa inosservato, anche per il suo incredibile rapporto qualità-prezzo.

Non è possibile commentare