Quando lo spaghetto è di pomodoro (applauso)

spaghetto_oseleta_500

Nel menù ci sono lo spaghetto “al” pomodoro e lo spaghetto “di” pomodoro. La differenza non è solo semantica, è una questione di sostanza. Lo spaghetto “al” pomodoro è accompagnato dal pomodoro del piennolo con burrata e scorza di limone di Amalfi. Nello spaghetto “di” pomodoro, invece, il pomodoro del piennolo è dentro l’impasto e il piatto viene guarnito con gambero rosso, crema di latte affumicata e scorza di limone amalfitano.

A leggere la descrizione delle due ricette può sembrare che la loro diversità sia sottile quanto è minima quella tra le due differenti preposizione che stanno tra la parola “spaghetto” e la parola “pomodoro”. Sono che il primo dei due piatti, lo spaghetto “al” pomodoro, è buonissimo, ma il secondo, lo spaghetto “di” pomodoro è letteralmente geniale e sta nell’elenco delle cose più fascinose che mi sia sin qui occorso di avere nel piatto. Un’esplosione di sapore, un fuoco d’artificio di espressività. Un piatto che ti ricordi, a lungo, e che è un’accecante memoria di una giornata di sole sul Mediterraneo.

A proporre le due interpretazioni dello spaghetto, e a ideare quello – per me entusiasmante e indelebile – “di” pomodoro, è Giuseppe D’Aquino, chef di origini napoletane (ecco il perché di quel richiamo al pomodorino strepitoso che si coltiva sul Vesuvio) trapiantato da anni nell’entroterra del Garda veronese, al ristorante Oseleta del Villa Cordevigo Wine Relais, a Cavaion Veronese, dove ha conquistato la stella Michelin. Invito all’assaggio. Credo che potrebbe darvi – come l’ha data a me – una sorta di dipendenza.

Perché, diciamocelo, io sono un bel po’ stufo di quella cucina “creativa” che è tutta forma e colore e poi, a distanza di due giorni, non rammenti un piatto che sia uno e quando ti chiedono cos’hai mangiato non sai che rispondere. Questo spaghetto invece ti resta impresso nella mente, perfettamente definito, nitidamente presente, e non è certo cosa di poco conto.

Chapeau, Giuseppe.

Ristorante Oseleta – Loc. Cordevigo – Cavaion Veronese (Verona) – tel. 045 7235287