Lo Champagne che invecchia è il blanc de blanc

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Avevo maturato la stessa impressione, ma sentirlo dire da lui mi ha fatto convinto. Se volete far invecchiare uno Champagne, orientatevi su un blanc de blanc. Gli Champagne fatti con lo chardonnay possono invecchiare bene. I blanc de noir, fatti col pinot nero o col meunier, fanno fatica.
Chi l’ha detto? Maurizio Cavalli, uno che la cultura dello Champagne ha contribuito a farla crescere parecchio in Italia col suo lavoro di distributore.
“Quando volete mettere in cantina qualcosa – ha affermato durante una degustazione che ha guidato alla Galvanotecnica Bugatti di Milano -, non mettete mai un pinot nero. Mettete uno chardonnay, quello sì che dura”. Ecco, dicevo, era la mia idea, e ne ho trovata autorevolissima conferma.
Poi, Cavalli, con la sua straordinaria schiettezza, ha detto anche altre cose che ritengo vadano segnate.
Per esempio che “una volta lo Champagne era per il periodo della festa, mentre adesso sta diventando un fenomeno quotidiano e i primi a stupirsi di questo fenomeno sono i produttori”.
Oppure che in Champagne non sono ancora arrivati – per fortuna – gli atteggiamenti modaioli, e la gente lavora sodo in vigna, anche nella famiglie più affermate. “Ho sempre sostenuto – ha raccontato Cavalli – che quando vedremo delle minigonne in Champagne comincerà il declino dello Champagne. Là ancora adesso anche i grandi nomi sono in vigna”.
Ecco, parole semplici e sagge di chi lo Champagne e la sue terra e la sua gente li conosce bene.