L’Italia non è più prima, e non è male

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L’Italia ha perso il primato, viva l’Italia. Il primato perduto è quello della vendita di vino generico in cisterna ai nostri cugini francesi. Eravamo i primi fornitori, oggi abbiamo una quota di mercato appena del 10 per cento. Ad averci soppiantato sono stati i cisternisti spagnoli. Ormai il 70 per cento del vino in cisterna importato in Francia proviene dalla Spagna. Tutto quel vino finisce dentro a dei bag in box sotto l’etichetta “élaboré dans la Communauté européenne”, oppure serve a fare i rosé pamplemousse, che sono bevande di color rosato, a base di vino, aromatizzate alla frutta, e che in Francia hanno un buon mercato.
Ma a quanto ammonta l’import francese di vino in cisterna da altri paesi? I dati 2015 di FranceAgrimer, riportati da La Revue du Vin de France nel suo numero di maggio, dicono che ammonta a 7,2 milioni di ettolitri, che sono un sacco, e l’81% di tutto questo mare di vino generico proviene dalla Spagna.
Dice anche, La Revue, che nel 2015 le cisterne spagnole hanno spuntato sul mercato francese 32 centesimi al litro – che non è un prezzo da farci i salti di gioia -, mentre un litro di vino francese senza indicazione geografica valeva mediamente 1,06 euro. Ecco, questi numeri dicono che alla fin fine è meglio averlo perso il primato. A volte essere primi non è gran cosa.