L’importante è l’equilibrio

vino_rosso_400

L’importante nel vino è l’equilibrio. Sembra scontato dirlo, ma non lo è, altrimenti non si spiegherebbe il successo dei vini-marmellata, che magari stanno un po’ declinando, ma mica così tanto. Però mi fa piacere vedere che è sul tasto dell’equilibrio che si sofferma sempre più spesso la critica internazionale. Per esempio, a sottolinearlo è la Master of Wine Lisa Perrotti-Brown, redattore capo del Robert Parker’s Wine Advocate.

Lo leggo in un bel servizio di Jonathan Cristaldi sul magazine Food & Wine. Cristaldi ha intervistato sette professionisti della critica vinicola, chiedendo loro secondo quali modalità giudichino le bottiglie che assaggiano. Vale la pena leggere il pezzo per interno. Qui vorrei sottolineare, però, quel che dice Lisa Perrotti-Brown, perché si tratta di un’idea che non mi stancherò mai di ripetere.

Eccola.

“Uno degli errori più comuni del principiante quando si tratta di valutare la qualità di un vino è pensare che quello più grosso e potente e concentrato debba essere il migliore. Invece, quando si tratta di vino, più grosso non significa necessariamente migliore. Ciascuno va in cerca di un po’ di edonismo di tanto in tanto. Un vino ricco, grasso, opulente può essere quel che serve per soddisfare quella sete, ma solo quando tutti gli elementi interni al vino esistono in armonia l’uno con l’altro. Pensate a un bicchiere di limonata troppo dolce o troppo aspra, o a delle patatine fritte troppo salate, o a una tazza di tè troppo tannica per un’infusione troppo lunga. Quando tutte le componenti del vino – come l’acidità, i tannini, la dolcezza, l’alcol e i composti aromatici – sono complementari l’uno all’altro in modo che non ci sia alcun singolo elemento che domina negativamente il palato, questo attributo, noto come ‘equilibrio’, supera definitivamente la ‘potenza’ al palato nell’offrire un’esperienza di beva veramente appagante”.

D’accordissimo. E mi fa piacere che lo dica chi è ai vertici di una delle testate più influenti che ci siano nello scenario globale.