Ma le sappiamo davvero leggere le annate?

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Mi viene un pensiero cattivo, e cioè che molti di noi che scriviamo di vino in Italia abbiamo un difetto: non sappiamo leggere le annate. Non ci siamo allenati. Oppure ce ne dimentichiamo. O non siamo sufficientemente informati, e neppure veniamo informati, perché – si sa – ogni annata qui da noi è l’annata del secolo.
Lo dico rileggendo alcuni report delle anteprime delle varie denominazioni in questi ultimi anni: sono andato a riguardarmene un po’ così, per sfizio, per cavarmi una curiosità.
Emergono spesse volte i vini perfettini. E l’imperfezione dell’annata, invece, dove sta? Non è che alla fine, a forza di cercar la perfezione, si finisce per “premiare” soprattutto la mano enologica, il lavoro di cantina? E il tempo, il clima, il sole, la pioggia?
Pensiero cattivo, sì, che mi mette in crisi.

articolo originariamente pubblicato il 9 marzo 2011


2 comments

  1. Celestino Gaspari

    Mi sono veramente sorpreso della valutazione che hai fatto all’Amarone BERTANI, veramente spiazzato, per me è stata una delusione da primo posto . Non ho veramente riconosciuto l’arte del fare amarone e tanto più con firma BERTANI .
    Più volte leggo le tue news e per il rispetto che ti porto mi pongo la domanda se io sto regredendo, se qualcosa sta cambiando nel mondo del vino e io non lo sto comprendendo o se tu hai qualche problema con ciò che è o non è risultato di un frutto di qualità .
    Mi farebbe piacere confrontarmi sulle stesse bottiglie e indici di definizione qualitativa perché qualcosa non va….
    ciao Celestino

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Non so che cosa tu abbia letto, Celestino, ma io NON ho recensito l’Amarone Bertani presentato all’Anteprima. Dunque…

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