Le Grand Tasting, la Loira

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Verso fine anno si è svolge a Parigi quella che a mio avviso è la più interessante manifestazione – degustazione del mondo del vino. La organizza il duo Bettane-Desseauve, ovvero l’eccellenza della critica transalpina, e mondiale aggiungo. Da sempre Michel Bettane difende un ideale di vino elegante, puro, espressione del terroir e del savoir-faire umano. Le sue opinioni sono spesso tranchante, non si fa pregare per criticare aspramente un produttore o un vino. La sua conoscenza del suolo francese è semplicemente senza pari, non me ne vogliano gli altri.
Le Grand Tasting, così si chiama l’evento, richiama alcuni tra i più celebrati produttori francesi (e anche alcuni italiani) e un pubblico selezionato che affolla le sale del Carrousel du Louvre.
Non ci potrebbe essere luogo più ricco di fascino e suggestione.
Aggiungete un’organizzazione molto efficiente e una sincera disponibilità dei produttori anche nei momenti più caotici. E la possibilità di partecipare a Master Class incredibili.
Tra le numerose degustazioni che mi hanno occupato per due giorni a fine novembre, voglio segnalarvi le cose che più mi hanno colpito, qui e in successivi interventi su InternetGourmet.
Comincio dunque dalla Vallée de la Loire. Punteggi in ventesimi.
Charles Joguet
L’azienda vinifica separatamente ogni suolo tra argilla e sabbia e ne fa un vino diverso.
Chinon Rouge les Petites Roches 2012. Da un terreno argilloso un vino facile e di bella purezza. Molto morbido. 14/20
Chinon Rouge Les Varennes du Grand Clos 2012. Suolo di pietre calcaree. Buona profondità in un insieme leggero. Pepe e spezie a ricordarci che siamo di fronte a un cabernet franc. Leggermente tannico in finale. 15,5/20
Chinon Rouge Le Clos du Chêne Vert 2012. Vino ancora in botte. Suolo di argilla a silex. Concentrato e legnoso con sufficiente finezza. Ora non giudicabile.
Chinon Rouge Le Clos de la Dioterie 2012. Suolo particolare con 20 centimetri di argilla e poi pietra calcarea. Preso da botte, molto tannico e chiuso, promettente ma oggi non giudicabile.
Joseph Mellot
Sancerre Blanc Domaine des Emois 2013. Suolo argillo-calcareo. Rivela già una discreta mineralità. Piacevole con note di kiwi, spezie e pompelmo giallo. Molto piacevole anche se giovane. 16,5/20
Claude Riffault
Sono molti i Riffault a Sancerre. È la prima volta che assaggio i vini di Claude.
Sancerre Blanc Les Chasseignes 2013. Questo vino matura per metà in botti e per metà in acciaio. Se al naso dominano le note di kiwi e di frutta tropicale, la bocca risulta piccante, morbida con la giusta acidità e con un finale di pesca. 16,5/20
Sancerre Blanc Les Denisottes 2013. Suolo di calcare del kimmeridgien come a Chablis. Passa per il 50% in legno. Agrumato, fine e dinamico. Il frutto è lento ad uscire e si combina con una bella mineralità. Sapido. Tra 10 anni sarà magnifico. 17/20
Clos des Quarterons
Saint-Nicolas- de-Bourgueil Les Quarterons 2012. Suolo di ghiaia su sabbia che origina un vino delicato, morbido, da amici e di beva franca. 15,5/20
Saint-Nicolas-de-Bourgueil Les Vieilles Vignesdu Clos des Quarterons 2012. Frutto scolpito e minerale. Animale e una vena fresca di buccia d’arancia. Delicato e acido, con tannini setosi e un bel finale. 16,5/20
Château de Brézé
Saumur-Champigny Clos Moleton 2011. Odore di argilla per un vino gourmand, complesso e fruttato. Una certa severità al palato, scandito da acidità e mineralità. Bella profondità e finale di violetta.
Saumur blanc Coulée de Saint Cyr 2012. Vigna di 60 anni vendemmiata non troppo matura, vinificato in legno piccolo e grande. Si percepisce l’affinamento in legno, la materia è in grado di assorbirlo velocemente. Finale lungo e salivante, complesso. 17/20
Château Gaudrelle
Vouvray Sec 2012. Suolo argillo-calcareo con sabbia e sassi di piccole dimensioni, che origina vini eleganti e floreali. Il vino resta sui lieviti in barrique vecchie. Naso puro e minerale, poi fiori bianchi. Facile. 14,5/20
Le Sec de Château Gaudrelle 2012. Vendemmia tardiva lungo la rive del fiume, senza però surmaturazione. Cenni ossidativi; il vino riesce ad accettare il legno e se ne dovrebbe liberare tra 4 o 5 anni, bella acidità. 15,5/20
Pierre et Bernard Couly
Chinon Le V de Pierre et Bertrand Couly 2010. Cantina nata dalla divisione del celebre domaine Couly-Dutheuil. Questo cabernet franc accentua le caratteristiche di vegetalità del vitigno e termina su note fumé e erbacee. Potente ma poco fine. 14,5/20
Chinon La Haute Olive 2012. Stavolta si respira la parte più nobile del franc. La nota vegetale è appena accennata e completa un frutto maturo di gradevole concentrazione. 16/20
Château Soucherie
Savennières Clos des Perrieères 2012. Concentrato e nervoso, con però un bocca fine di mela cruda e un finale minerale. 15,5/20
Anjou Ivoire 2013. Naso fresco e agrumato con note aromatiche che ricordano la fermentazione a freddo e il sauvignon. 15/20
Coteaux du Layon Chaume 1er cru 2011. Naso tra ossidazione e botrytis. Frutta tipo ananas, spezie, più leggero che concentrato. 16,5/20

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  1. Le Grand Tasting, la Loira

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