L’allegro pallagrello

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Che bello il pallagrello! Ho fatto anche la rima, son contenta. La butto sullo scherzo perché la prima volta che ho letto un articolo sul pallagrello, vitigno autoctono del casertano, l’ho subito ribattezzato pallallegro. Sarà che sono un po’ dislessica e ogni tanto inverto numeri e parole ma non mi è affatto dispiaciuto questo nuovo nome.

Era il pallagrello di Paola Riccio, donna di carattere e dall’energia prorompente, qualità evidentemente riscontrabile anche nei suoi vini. Come non scriverne, nonostante il nostro incontro sia stato fugace e in piedi, nella folle maratona tra un padiglione e l’altro? I suoi non son di certo vini da corsa, sono vini che meritano tutto il tempo necessario al godimento. Se il vino è sinonimo di piacere e convivialità, e per me lo è, nell’azienda Alepa c’è tutto. Paola è un’enciclopedia parlante alla velocità della luce perciò preparatevi a essere inondati di cultura, storia e vita. Se avete ancora spazio in agenda segnatevi la sua postazione al Vinitaly ormai prossimo. Se l’agenda è già piena, fate spazio.