La gente del vino

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Grazie all’insolita e piacevole degustazione meditata pensata e guidata dall’amica Michela Pierallini, ho riflettuto sul mio rapporto con il mondo del vino e ho capito che ciò che mi affascina è “la sua gente”.
D’altra parte, se ci pensate, il vino in natura non esiste, ma è l’uomo che lo produce, il vino non ha un’utilità intrinseca, ma è l’uomo che gliene dà ben più d’una, ed è sempre l’uomo che ne fa argomento di discussione, affari e, perché no, anche poesia.
Il suo senso d’esistere sta solo in rapporto con l’uomo, tolto quello, per me, non resta nulla.
Perciò, lo ringrazio per le tante opportunità che regala al genere umano, ma scelgo chi sa cogliere quelle opportunità, e ne fa il centro delle proprie energie e del proprio tempo.
Scelgo chi lavora in vigna e in cantina e spende la sua paziente cura per ricavare il meglio dalla terra, scelgo chi vuole condivide le sue conoscenze  enologiche frutto di anni di studio ed esperienza, e poi mi faccio conquistare da chi fa tutto ciò con pura passione ed curiosità.
Questi sono i miei preferiti.
Il loro entusiasmo e la scintilla nei loro occhi (anche da sobri), quando aprono una nuova bottiglia, sono le chiavi di un amore sincero.
Mi divertono perché loro si divertono, e si sa, senza un po’ di sano divertimento anche il mondo più bello resta solo una grossa palla!