La felicità dell’essere grati

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“Grata per questa giornata di lavoro”, mi è scappato a voce alta qualche tempo fa, mentre spegnevo il computer e lasciavo l’ufficio.

L’ho detto sopra pensiero. Mi è uscito dal cuore senza passare per il cervello. Un vicino, che stava ascoltando, ha sorriso. È facile sentirmi parlare da sola in ufficio (non sono l’unica!), dunque non credo che a divertirlo sia stato ciò.

Chissà, a farmi passare per “strana” forse è stata l’esternazione di un ringraziamento verso qualcosa che spesso viene visto come un peso, e nient’altro.

Anch’io a volte la penso così, solo a volte per fortuna. Comunque, più vivo e più sono felice di essere così (grata, ovviamente). Sullo “strana” ci devo pensare.