Il vino come modo di vivere e comunicare

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Per parlare di mercato americano del vino, è istruttivo dare una occhiata ad una inchiesta commissionata dal gigante del vino E. & J. Gallo. Sono state poste numerose domande ad un gruppo selezionato di appassionati di vini, i cosiddetti frequent wine drinkers. Ebbene, la ricerca certifica il fatto che il vino sta sempre di più facendo parte del modo di vivere e di comunicare degli americani. Il consumatore è più cosciente, ama condividere le sue bottiglie in cene formali e nelle occasioni più casual, e si diverte a sperimentare nuovi vini e nuovi modi di intendere il vino. Questa attitudine di maggiore libertà verso il prodotto ha convinto molte cantine ad andare incontro ai rinnovati gusti del pubblico piuttosto che limitarsi ad una proposta più tradizionale.
Sono stati individuati alcuni punti interessanti relativi ai consumatori più giovani, che sintetizzo di seguito.
Tutti possono essere dei critici. L’avvento dei social media porta i più giovani ad esplorare la rete per discutere e scoprire nuovi vini. Più della metà dei giovani partecipa a conversazioni sul vino sui social media. Quindi ciascuno di noi può diventare critico ed influenzare i lettori. Molti usano internet per accrescere la conoscenza del vino.
Le bollicine e i vini dolci sono di moda. Gli spumanti e il moscato spumante sono tra i vini più popolari tra i giovani. I bevitori sotto i 40 anni sono due volte più propensi ad acquistare un Moscato rispetto ad altri 26 vitigni più conosciuti, se confrontati con un pubblico di bevitori più adulti. Lo stesso campione di consumatori pensa che lo spumante non sia da riservare solo alle occasioni speciali, ma che possa rapprensentare una possibilità di beva quotidiana.
I giovani amano mixare. Le tradizioni decisamente non appartengono ai più giovani. Il loro modo di approcciarsi è molto meno formale e non si vergognano di bere il vino con la cannuccia (il 27%). Oltre la metà ama aggiungere frutta o succhi al vino, e una metà lo usa per cocktail o aggiunge ghiaccio (!).
Praticità innanzitutto. Sono sempre di più le vendite di vino in confezioni “pratiche”, come il Tetra Pak, il bag-in-box, le bottiglie con il tappo a vite e quelle single-serve, cioè un bicchiere di vino confezionato e pronto da bere. Da notare come le bottiglie con il tappo a vite siano viste come un prodotto innovativo e più disinibito.
Conta quello che c’è dentro. A fronte di un 66% che dichiara di acquistare perché apprezza l’etichetta, c’è un 76% che ritiene il gusto il fattore determinante che li spinge a comprare di più. Le uve che mantengono una posizione dominante sono il merlot, il cabernet sauvignon, lo chardonnay, il pinot nero e il pinot grigio.

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