Il tappo a vite strapiace agli americani

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Non c’è dubbio che quella fondata nel 1933 da Ernest Gallo e Julio Gallo sia una delle case vinicole più influenti che esistano. Un impero, basato in California, ma con interessi nei vigneti e nei mercati vinicoli di mezzo mondo (e forse più di mezzo). Ovvio che la loro ricerca annuale sulle tendenze dei consumatori del vino – la Consumer Wine Trends Survey – sia di quelle da tenere in debita considerazione.
Su quest’InternetGourmet ne ha già parlato qualche giorno fa Mario Plazio. Ma io voglio tornarci ora perché mi ha colpito una delle slide di sintesi dell’ultima Survey. Intendo la slide che titola: “Let’s do the twist”. E il twist in questione è lo svitamento del tappo a vite. Dice: “72% of wine drinkers under 40 purchase screw tops regularly”. Afferma cioè che in America ben il 72% dei bevitori di vino sotto i quarant’anni comprano regolarmente vini chiusi col tappo a vite. Ripeto: il 72%.
Ora, lo sappiano e se lo annotino tutti quelli che ancora hanno la puzza sotto il naso verso la chiusura a vite del vino. Quelli, fra i produttori, che pensano che i loro vini sono troppo nobili per non dover sottostare allo snobistico rito del cavatappi. Al 72% degli americani sotto i quarant’anni delle vostre arcaiche ritualità snob non gliene importa un fico secco. Il presente e il futuro del più ricco mercato del vino che ci sia al mondo è in quel 72%.

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