Il resto è polvere

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Parlo di valori e priorità con una mamma. Racconto le mie ragioni e ascolto le sue, faccio domande, replico, poi sorrido e lascio.

Non sono d’accordo. Quando torno a casa mi chiedo perché. Perché la penso in quel modo, proprio in quel modo e non diversamente?

Ripercorro la strada che mi ha portato lì e rammento che non l’ho fatta da sola, ma ho avuto una guida, un esempio che ha lasciato il segno. Nell’istante in cui lo riconosco, i ricordi riaffiorano impellenti, belli, bellissimi.

Si accendono su di una donna che, oltre il lavoro, ha voluto coltivate passioni e ha voluto condividerne il tempo con me. La chitarra, la grafologia, la pittura, il ricamo… Di ogni passione ho le immagini e i suoni impressi nella memoria. Allegri, intimi, pazienti e struggenti.

Grazie! Grazie per ognuno di essi, e per gli gnocchi alla romana della rosticceria, le lenzuola stirate piegate e  i tovaglioli di carta. Quanto tempo risparmiato ai lavori di casa e speso con me!

Cara mamma, tutto quel tempo è una parte di te che non morirà mai.

Il resto è polvere.