Il Prosecco che esalta il tappo a vite

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Mentre qui da noi il tappo a vite viene ancora visto con sospetto, e c’è chi sostiene essere irrinunciabile il rito – per me del tutto fastidioso e stantio – della stappatura del sughero, c’è un’azienda italiana che investe su un italianissimo vino di successo in America, mettendo orgogliosamente in luce proprio la chiusura a vite. Anzi, gridando al mondo la propria leadership.
L’azienda è Riondo, il suo partner americano è il potentissimo gruppo Terlato Wines, e il vino chiuso a vite è un Prosecco frizzante. Sissignori, il Prosecco Riondo, quello che si chiama Spago Nero, perché in origine aveva proprio la chiusura “a spago”, e adesso ha il tappo a vite. Anzi, è il il “Prosecco in tappo a vite numero 1 negli Stati Uniti”, come dice la pagina che Terlato e Riondo hanno acquistato su Wine Spectator.
Ora, se dei big del vino come Riondo e Terlato decidono di comprare una paginata intiera su Wine Spectator (che non è un inbvestimento da poco) per vantare fra i bevitori di fine wine la leadership nel Prosecco chiuso con la vite, vuol dire che là in America, fra la gente che spende parecchio nel vino – la gente, cioè, che legge Wine Spectator – vuol proprio dire che Prosecco e tappo a vite sono un’accoppiata di valore. E noi stiamo ancora qui a discutere sul rito della stappatura. Ma dai…

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