Il Margaux 2012 di Labegorce

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Allora, questo rosso bordolese, il Margaux 2012 di Château Labegorce, ha avuto tre stelle dalla guida Hachette, 16,5 ventesimi da Gault et Millau, ma 89 centesimi sia da Wine Spectator che da Parker. Io l’ho comprato da Vinatis, a 26 euro, e sulla scheda del sito ho letto che “il vino è fruttatissimo” e che è “ricco, denso, preciso, con tannino fini e croccanti” e che ha un finale “lungo, fruttato e saporoso”. Tutto vero. Però quella sua densità di frutto mi è parsa a tratti quasi eccessiva, ancorché “corretta” da una buona freschezza. Insomma, è un Margaux per chi ama la concentrazione, e gli riconosco effettivamente della bella materia fruttata, che però a me, che ho a cuore soprattutto la snellezza di beva, pare lo appesantisca un po’. Dunque, ecco il dilemma del vino contemporaneo, ossia se sia da premiare più la sostanza o la beva.
Margaux 2012 Château Labegorce
(87/100)

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