Il Brézé di Clos Rougeard, sia lode allo chenin

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Va bene, il riesling, e poi? E poi lo chenin blanc. Ecco, se mi chiedete le mie uve bianche del cuore, sono queste due. Che poi a volte si cambiano di posto tra di loro sul primo e sul secondo gradino del podio. Però se il team dello chenin mette in campo un fuoriclasse come il Saumur Brézé (un ettaro appena di vigna) di Clos Rougeard, allora è dura per tutti.
Ho bevuto il 2009, e devo ringraziare Susy Tezzon del Giardino delle Esperidi di Bardolino per l’idea di stappare proprio questa bottiglia.
Siete di quelli cui non piace la parola mineralità? Be’, mettetevela via, questo è un bianco dalla mineralità gessosa. Ha anche un frutto – agrumi, ricordi di ananasso – che avvince e che persiste a lungo, sospinto dal sale. Vaghe e rinfrescanti tracce officinali, sottili ricordi dell’aroma del miele montano, un’affumicatura costante.
Vino di carattere, di sostanza. Di lunga vita.
Saumur Brézé 2009 Clos Rougeard
(92/100)

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