Gallica, che fa dei grandi vini in California

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Dai, su, ammettiamolo che quando pensiamo ai vini della California abbiamo in mente i Cabernet tutta ciccia e muscoli e lo Chardonnay che sa di falegnameria. Niente, si tratta di pregiudizi, perché in realtà di quello che stanno facendo nelle cantine da quelle parti conosciamo poco o nulla e al massimo ci basiamo su qualche assaggio di roba dozzinale di una ventina di anni fa. Posso solo dire che di recente ho avuto modo di assaggiare, invece, dei vini californiani di cui mi piacerebbe avere buona scorta nella mia cantinetta. Gran roba.

Per esempio, prendiamo Gallica, che ha sede nella Napa Valley ma prende le uve da vigneti di conferenti in altre zone ed è guidata da una winemaker, Rosemary Cakebread, che crede appieno nella sostenibilità ambientale e infatti tutti i vigneti sono “organically farmed” e i vini sono tutti “single vineyard”, perché da quelle parti l’idea del terroir si è fatta largo con decisione. Be’, ho bevuto l’Albariño (sì, è un’uva spagnola, galiziana, ma la coltivano anche in California), il Grenache (sì, è un’uva francese, del Rodano, ma la coltivano anche in America) e il Cabernet Sauvignon e tutti e tre i sono piaciuti parecchio, e soprattutto mi ha impressionato l’ultimo, perché è l’esatta antitesi del preconcetto che abbiamo noi italiani verso i Cabernet californiani. Qui di seguito spiego come li ho trovati.

Calaveras Albariño Rorick Vineyard 2018 Gallica. L’unico bianco dell’azienda viene da un vigneto nella pedemontana dell’Alta Sierra, intorno ai seicento metri di altitudine, nella contea di Calaveras. Be’, questo qui è uno di quei vini che capisci subito, al primo sorso, che ha la finezza dell’aria tersa di montagna. Freschissimo, scattante, agile, salato, floreale, con qualche cenno di erba alpestre. Molto, molto buono. (90/100)

Sonoma Valley Grenache Rossi Ranch 2018 Gallica. Questo Grenache viene dalla Sonoma Valley e ha a che fare con parecchi nomi che evocano – direi – origini italiane. Le vigne sono infatti quelle del Rossi Ranch, che è di proprietà di Sandy Otellini ed è condotto da Phil Coturri. Be’, se avete presente com’è il Tai Rosso della zona dei Colli Berici capite com’è il vino. Colore chiaro, brillante, Bocca di carcadè. Beva agile. (88/100)

Oakville Cabernet Sauvignon Oakville Ranch 2016 Gallica. Suoli rossi di origine vulcanica su un plateau intorno ai duecentocinquanta metri d’altezza, è qui fruttificano le vigne di questo rosso della Napa Valley. Ecco, se l’aveste nel bicchiere in questo momento capireste che il Cabernet Sauvignon californiano è tutta un’altra cosa rispetto a quel che pensiamo. Freschissimo, elegante, serio, mineraleggiante. Splendido. (94/100)