Il futuro dei blogger del vino? Fare vino

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C’è un personaggio di un certo rilievo nel mondo consortile del vino italiano che è da qualche anno che me lo ripete: “Voi blogger del vino fate tutti la stessa fine, prima o poi finite per fare i consulenti”. Mumble mumble, forse ha ragione, o forse no. Perché temo che invece il futuro dei blogger del vino sia mettersi a fare vino. Questa è, quanto meno, la sorte toccata a un wine blogger americano, Roger Beery.
Di mestiere faceva il consulente assicurativo, ma aveva anche una passionaccia per il vino. Così, dopo aver collezionato bottiglie e girato cantine, nel 2009 ha aperto il suo wine blog, Bacchus and Berry, che nel sottotitolo si autodescriveva come “a wine blog enthusiastically dedicated to tasting, enjoying discovering & of course, just drinking wine” (non credo serva una traduzione).Poi, nel 2014, la svolta. Arriva la pensione, di assicurazioni non ne può più, e decide di aprire la sua cantina, la J. Cage Cellars, con sede a Healdsburg, in California, nel nord della Sonoma County. “L’obiettivo – spiega Julie Halpert in un articolo che gli ha dedicato sul The Wall Street Journal – non era di avere un vigneto, ma di trovare delle uve di alta qualità nella zona e di fare il proprio vino in una cantina già esistente”. Prima produzione, 240 casse.
Il mercato? Ristoranti della zona, degustazioni guidate, lo shop on line. Funziona, a quanto pare.
Adesso, a leggere ‘ste cose di Mr. Beery, comincio a preoccuparmi, però. Devo davvero prendere in considerazione l’idea di produrre qualche bottiglia di vino anch’io?
Attendo opinioni. Anzi, forse è meglio di no, niente opinioni. Potrei pentirmene, un giorno.