Flavio al Velavevodetto, cucina romana a Testaccio

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La prossima volta mi riprometto di godermi l’interno, ma per la mia prima sosta da Flavio al Velavevodetto ho molto gradito l’informalità del cortile.

So che la collinetta lì sopra è il cosiddetto Monte dei Cocci, l’immane deposito di pezzi di anfora che si formò al Testaccio quando Roma era la metropoli dell’antichità. Vabbé, è un’informazione suggestiva, ma io preferisco le suggestioni della cucina, che qui è all’insegno della romanità, del gusto, delle porzioni abbondanti. Per dire, non sono mica riuscito a finirla la fettina di carne panata che mi è stata consigliata (servizio gentilissimo) e che ho preso dopo le fettuccine con le regaglie di pollo. E che buone le classicissime polpette al sugo (e nel sugo, ben fatto, saporito, ci navigano).

Per il vino, ho letto che c’è anche una lista, però vedendo che nel menù s’indicavano un rosso e un bianco – diciamo così – della casa, ma in bottiglia, di un’azienda di Zagarolo, ho voluto provarli tutti e due (hanno anche la bottiglia piccola) e ne sono stato del tutto soddisfatto. Sì, di entrambi. Il rosso era un Cesanese sotto l’igt Lazio dal nome Wwwine, annata 2016, e il bianco, anche meglio del rosso, era uno Zagarolo Superiore dal nome Le Puche, sempre 2016, tutt’e due con belle etichette (graficamente intendo), tutt’e due dell’azienda vinicola Federici, tutt’e due a 7 euro per la mezzina. Chapeau.

A proposito: il locale è grande ma la mia esperienza mi dice che è sempre meglio prenotare con un certo anticipo, ché prima non c’ero mai riuscito a trovare un tavola chiamando in giornata.

Flavio al Velavevodetto – via di Monte Testaccio, 97 – Roma – tel. 06 5744194

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