Etna Rosso N’Anticchia 2013 di Paolo Caciorna

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N’Anticchia in siciliano vuol dire “un pochino”, anche se di questo rosso viene voglia di berne un bel po’ di bicchieri colmi. Non so quale sia il legame di Paolo Caciorna con l’Etna, di sicuro questo vino è un atto di amore verso la terra dalla quale nasce. E posso capirlo in quanto l’Etna ha qualcosa di magico che incanta e ti entra nell’anima.

Non è facilissimo descriverlo a parole, figuriamoci cercare di farlo attraverso un vino, specie se non si è nati in quei luoghi. Paolo con N’Anticchia ci è riuscito in pieno, la profondità e l’eleganza, gli aspetti primari da cogliere, arrivano diretti e precisi.

Lui è toscano, ha la sua azienda vitivinicola a Casole d’Elsa, in provincia di Siena, è conosciuto come enologo raffinato e sensibile. Da noi in Campania è la figura che ha fatto emergere le grandi potenzialità del greco di Tufo con la cantina di Gabriella Ferrara che gli è molto grata per questo. Insomma, pare che ovunque metta le mani, il vino riesca proprio bene.

Un po’ tutta la Sicilia offre paesaggi e borghi incantevoli, ma quando si arriva sull’Etna sembra che oscuri tutto il resto. Forse perché qui è ancora la natura a fare da padrona, unica nel suo essere. Gli umori del grande vulcano mantengono un dolce equilibrio tra la presenza dell’uomo e la terra che lo ospita. Risalendo la schiena di Mungibeddu si viene continuamente rapiti dal paesaggio circostante tracciato dall’eterno compromesso tra il vulcano e l’uomo. Gli spazi dedicati all’agricoltura sono occupati soprattutto dalla vite, antica e fedele compagna dell’uomo in queste terre antiche. Ovviamente anche l’olivo appartiene a questo patto storico e consolidato.

Le viti spesso mantengono la forma ad alberello, qui ancora molto diffusa e non sono rare quelle pre fillossera, quindi a piede franco. Il suolo sabbioso e vulcanico ha impedito al parassita di attecchire preservando integra l’identità vitivinicola etnea. Proprio per questi motivi, Paolo ha comprato i suoi primi due ettari nella zona di Castiglione di Randazzo, una delle più vocate per il nerello mascalese. È un vigneto quasi centenario, esposto a nord – nord est, ad una altitudine di 750 metri sul livello del mare. Le escursioni termiche sono molto spinte, basti pensare che pur essendo la Sicilia una terra calda, sull’Etna d’estate si dorme con la coperta e di giorno si va in maglietta e pantaloncino.

L’unione magica tra il suolo vulcanico, le escursioni termiche e la fedeltà dell’uomo alla sua terra, ha reso così straordinari i suoi vini. N’Anticchia 2013 sorseggiato ad occhi chiusi mi ha fatto pensare ad un giovane atleta con voce da tenore. Ecco, come se uno dei bronzi di Riace, snello, leggiadro nel corpo sinuoso e agile, con muscoli tonici e definiti in maniera discreta, avesse la voce di Andrea Bocelli. Nel senso che è un vino raffinato, ha carattere, i toni bassi e precisi del tenore li ritrovo nella trama fitta e delicata allo stesso tempo dei tannini. Agile e scattante sulla spinta della freschezza, al naso è molto schietto, diretto, raffinato nei sentori di rosa, con piccoli frutti di sottobosco, spezie sottili e quel tocco di mineralità che lo rende riconoscibile e intrigante.


2 comments

  1. Paolo

    Commentare questo pezzo di Marina , da diretto interessato , può sembrare piaggeria, non farlo potrebbe essere sufficienza o snobismo . Prima di tutto la ringrazio per aver colto molto bene tutti gli aspetti che non sono legati alla qualità del vino , ma al rapporto che c’è tra un produttore , il vino e la terra che lo genera. Tanto più apprezzo la sintesi a cui giunge Marina , attraverso la sua sensibilità ed attraverso il bicchiere , e non dal fatto di averne parlato .
    Sono e mi sento un uomo della terra , cerco di rispettare i suoi frutti soprattutto quando sono dei produttori che me li affidano ….

  2. Marina Acino Ebbro

    Marina Acino Ebbro

    Credo che l’elemento indispensabile per fare un buon vino, nel tuo caso, e nel diventare la sua voce, il mio caso, sia proprio la sensibilità. Mi pare che ci accomuni. E’ un rosso che si fa notare immediatamente, ma con garbo.

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