È mejo er vino de li Castelli (col carciofo)

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Com’è quel detto? Moglie e buoi dei paesi tuoi, mi pare. Ecco, con gli abbinamenti cibo-vino funziona spesso alla stessa maniera, che significa che l’accostamento “regionale” spesse volte è quello giusto. Ora, trovandomi a Roma in trattoria e avendo ordinato il carciofo alla giudia, mi domandavo quale potesse essere il vino che ci si adattasse, ché mettere un vino sul carciofo non è mica facile, proprio per niente. E allora mi sono lasciato prendere dall’idea dell’abbinamento di territorio, e ho ordinato un bianco della zona dei Castelli Romani, confidando nella tradizione che ha sempre privilegiato l’associazione del carciofo con un bianco di semplice beva proveniente, appunto, dai Castelli.
La scelta è caduta sul bianco prodotto a Grottaferrata da una cooperativa sociale che ha nome di Agricoltura Capodarco, impegnata a coltivare secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Il vino si chiama San Nilo ed è un igp del Lazio fatto con malvasia del Lazio, trebbiano toscano, bombino e trebbiano giallo.
Semplice, davvero semplice. Frutta gialla, un che di mandorla. La spalla acida non è il suo forte. Non lo stapperei dunque per l’aperitivo, né per una cena di quelle che si definiscono importanti. Ma coi carciofi ci stava bene, e anzi ci si esaltava. “È un vino che qui va molto”, mi ha detto la cameriera, in trattoria. Ci credo, con la cucina romanesca ci sta. A volte la semplicità ha il suo perché, quando è la tradizione a guidare.
Lazio Bianco San Nilo 2015 Agricoltura Capodarco
(79/100)

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2 comments

  1. FABRIZIO

    e come si è mangiato in trattoria ??

  2. #angeloperetti

    #angeloperetti

    bene, il carciofo era buonissimo

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