E il Gambero sospese il giudizio

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Non ne sono certo, ma penso che la decisione assunta dal Gambero Rosso a seguito dell’affaire Sauvignon non abbia precedenti. Come si sa, alcune aziende friulane, anche molto note, sono interessate da un’indagine finalizzata a verificare se siano state utilizzate pratiche non ammesse nella produzione dei loro Sauvignon. Ebbene, riguardo ai Sauvignon di quelle cantine il Gambero Rosso ha deciso di sospendere il giudizio sull’edizione 2016 della guida ai Vini d’Italia. Lo si legge nell’annuncio dei “tre bicchieri” friulani dato oggi dal Gambero: “Conferma il Sauvignon – si legge – con una batteria ridotta a causa di questioni legali in corso al momento dell’assaggio su alcune aziende, per le quali si è preferito sospendere il giudizio”.
Ora, è evidente che ciascun editore è libero di fare le proprie scelte a casa propria, e attendo di avere tra le mani la guida per verificare se il giudizio sia sospeso – come credo – per i soli vini sotto esame, o invece per l’intera produzione aziendale. Aspetto anche di vedere se e come il Gambero Rosso abbia deciso di spiegare ai lettori della guida i motivi delle sospensioni di valutazione. Tuttavia, la cosa rischia di avere un effetto domino piuttosto pesante sui mercati internazionali.
Non c’è dubbio, infatti, che le guide vinicole abbiano un potere meno rilevante che in passato in termini di influenza sulle decisioni di acquisto, tuttavia è innegabile che i “tre bicchieri” – e dunque Vini d’Italia – contino ancora un bel po’ presso i buyer esteri. Sancire formalmente una decisione come quella annunciata dal Gambero Rosso ha inevitabilmente delle ripercussioni quanto meno reputazionali sulle cantine coinvolte, così come le hanno già avute le notizie dell’indagine.
Non invidio chi ha dovuto prendere la decisione: comunque vada, è una brutta storia.