Dove va il Rosato del Salento

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Metti una degustazione di rosati di prima mattina. Intorno alle otto e mezza. In Puglia. Uno per azienda, e le aziende sono quelle votate al sacro culto del vitigno negroamaro, riunitesi sotto l’insegna di deGusto Salento, l’associazione che organizza (anche) Roséxpo, il salone dei vini rosati di Lecce. In verità, di rosati ne fanno mediamente più d’uno per ciascun produttore, fra i soci di deGusto. Però qui vorrei soffermarmi solo su quelli del tasting mattutino.
Me ne sono fatto l’impressione di un panorama rosatista salentino in fermento (e dunque da seguire con interesse).
Di fatto, sembrano esservi due strade, nell’interpretazione del Salento in rosa. L’una è quella di chi fa riferimento alla tradizione, e dunque propone rosati di colorazione abbastanza marcata e di consistente pienezza organolettica, con le spezie e la terrosità tipiche del negroamaro ad emergere. L’altra è la via  di chi invece sembra guardare, più o meno con decisione, ad uno stile più sperimentale, e dunque meno intenso nei colori, conservando il carattere speziato del vitigno principe, e tuttavia scegliendo di fonderlo con una succosa personalità agrumata.
Questo, generalizzando, il quadro d’assieme. La mia, tuttavia, è una semplificazione estrema, giacché non mi pare che le due linee sopra tratteggiate emergano, ad ora, per scelta strategica condivisa fra i produttori. Intendo dire che la mia impressione – come potrete osservare, se lo vorrete, nelle note di degustazione che seguono – è che al momento ci si soffermi maggiormente sulla definizione di uno stile aziendale, che varia di cantina in cantina, così come di bottiglia in bottiglia variano le colorazioni.
Il filo conduttore resta il vitigno, resta il negroamaro. Direi infatti che, a prescindere dalle opzioni stilistiche imbracciate, la varietalità del negroamaro è costantemente presente, magari talvolta in forma più tradizionalmente espressa, e dunque maggiormente esposta, e invece altre volte, nelle interpretazioni più sperimentali, più sottesa, più sussurrata, ma comunque chiaramente avvertibile.
Adesso le note su ciascuno dei rosati dell’assaggio mattutino.
Salento Rosato Venus 2014 Conti Zecca
Già del colore si colloca a cavallo fra tradizione e stili più moderni: è sì corallo, ma di tonalità chiara, brillante. Fruttino in macedonia, melagrana. Croccante, sapido. Ha sostanza e polpa.
Rosato di Negroamaro Salento Grecìa Rosé 2014 Cantine Paolo Leo
Di tonalità rosa abbastanza chiara, porge intensi profumi speziati, estremamente varietali. Tracce vinose. Nuance di fiori appassiti. È teso, quasi affilato, dotato di notevole freschezza.
Salento Negroamaro Rosato 14 Calitro
Rosa corallo di media intensità, dotato di bella brillantezza. Frutti rossi e spezie. Sottili memorie di eucalipto. Vene di erbe aromatiche. Agrumi e karkadè. Ha pienezza, è polposo.
Salento Rosato Santimedici 2014 Castel di Salve
Di colore rosa corallo abbastanza carico, sfodera una spiccata, avvolgente speziatura varietale. La bocca è soda. Emergono tracce di terra rossa, di frutti macerati. Tannico nel finale.
Salento Rosato Rosalita 2014 Cantina Due Palme
La colorazione ricorda il petalo di rosa. Elegantemente floreale al primo impatto olfattivo, si presenta poi al palato dotato di una consistente freschezza.
Salento Rosato Girofle 2014 Severino Garofano
Il colore è molto bello, un rosa salentino attraversato da tracce che tendono al granato e all’aranciato. Agrumi, spezie. La beva è rinfrescante. Il finale tende a una qualche tannicità.
Salento Negroamaro Rosato Kreos 2014 Castello Monaci
La colorazione è chiarissima, sfumata nel giallo e a tratti nell’aranciato. Spezie, tracce di terra rossa nelle giornate di sole, agrumi succosi, ricordi di fragolina. Piacevolmente moderno.
Salento Rosato Saturnino 2014 Tenute Rubino
D’immediato, il corallo marcato fa pensare ad un rosato materico, e così infatti si conferma al palato, con i caratteri tipici del negroamaro, e in particolare le spezie e la terra rossa.
Salento Rosato Rhoesia 2014 Cantele
Rosa corallo chiaro nel colore, si concede con lenta progressione all’olfatto. Ha un carattere austero, che guarda soprattutto alla tradizione. La bocca è sapida. Il finale è asciutto.
Salento Rosato Mjere 2014 Michele Calò e Figli
Nella tonalità è tradizionalmente rosa corallo abbastanza intenso, tendente a tratti al granato. Ha profumi tropicali di frutti e di spezie avvolgenti. Fruttini macerati. Consistente materia.
Brindisi Rosato Vigna Flaminio 2014 Vallone
Tra l’aranciato e la buccia di cipolla dal lato visivo, si presenta intriso di profumi agrumati e speziati, su cui si innestano i fiori essiccati del pot-pourri. Ha una dissetante lunghezza.
Salento Rosato Duodecim 2014 Romaldo Greco
Di tradizionale colorazione carica tendente al granato, è estremamente varietale anche nel suo approccio organolettico, innervato da una speziatura di notevole rilievo. Rusticamente sapido.
Galatina Rosato 2014 Valle dell’Asso
Tra il granato e l’aranciato. Il vino è terroso e speziatissimo, estremamente varietale e territoriale. L’elegante impronta old fashioned si conferma anche nel serio finale tannico.
Rosato del Salento Vigna Mazzì 2013 Rosa del Golfo
Un rosé da lungo affinamento (è un 2013) tra il granato e il rubino, con vene aranciate. Speziatissimo. Ha i frutti rossi macerati e la buccia d’arancia candita. Avvolgente. Un outsider.
Salento Rosato Diciotto Fanali 2014 Apollonio
Di colore aranciato non molto pronunciato, avvince per il suo carattere agrumato. La bocca è rinfrescante, succosa e tesa insieme. Rotondo eppure scattante. Finale sottilmente tannico.
photo #paolagiagulli