Coraggio, torniamo ad assaggiare col taste vin

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Avete presente il taste vin? Quella ciotola d’argento, o magari di metallo argentato, che portano al collo i sommelier? Già, lo portano al collo e non lo usano. Perché adesso per assaggiare il vino si adoperano i bicchieri, e c’è quasi il culto del cristallo. Però il bicchiere privilegia la vista e l’olfatto. Dando molta meno importanza al palato.

Invece il taste vin serviva proprio quello, a tastare, ad assaggiare, a valutare il vino. Più con la bocca che col naso e con gli occhi. Quello si adoperava, non il bicchiere. Ecco, io ho deciso di tornare, almeno qualche volta, ad assaggiare col taste vin. Credo sia la soluzione, l’unica, per poter giudicare un vino fidandomi un po’ meno del naso e del calice. Affidandomi più alla bocca, perbacco.

Il tarlo me l’ha messo Jacky Rigaux col suo saggio contenuto nel libro “Il vino capovolto”, pubblicato da Porthos edizioni. “L’analisi sensoriale contemporanea – scrive – ha influenzato o ispirato professionisti come enologi, commercianti, sommelier, critici. Gran parte di questi, però, ignora che in passato esisteva la degustazione dell’intenditore, fatta col tastevin, grazie al quale si dava maggior importanza alla bocca e all’occhio, senza trascurare il profumo”.

Sì, ritengo si debba spostare la focalizzazione sul palato. L’unico problema è il costo (l’argento costa), ma vorrei organizzare con degli amici, ottimi bevitori, delle degustazioni comparative dei medesimi vini giovani, alla cieca, col calice e col taste vin. Ne potrebbero uscire notevoli sorprese.

Suvvia, torniamo al taste vin.


3 comments

  1. michela taffarel

    credo di essere una delle poche ad usare il Tastevin, specie durante i servizi ai banchi di assaggio quando un cliente mi chiede specifiche sul vino… non trovo difficoltà nell analisi, anzi, la quantità di vino versata è un sorso esatto che è esattamente quanto serve per dare primarie ed importanti delucidazioni sul vino…

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Grazie per la testimonianza e congratulazioni.

  3. Attilio Romagnoli

    Taste Vin, ricordi dei bei tempi alla vecchia scuola alberghiera di Bardolino! Chissá se l’ha usato il “miglior Sommelier al mondo 2010” nella selezione dei vini “integralmente prodotti” (ovvero vignaioli indipendenti) di Eurospin https://www.eurospin.it/vini-integralmente-prodotti-2/

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