Colpa mia, colpa tua, colpa di nessuno

colpa di nessuno

Ti voglio bene. Ti ringrazio. Sento di dovertelo dire perché se sono qui oggi, con questa lucidità e consapevolezza, lo devo anche a te. Non hai fatto niente per aiutarmi, anzi, ti sei impegnato per ostacolarmi, per mortificare i miei entusiasmi, per tarpare le ali della farfalla che stava per spiccare il volo. Ma non è una tua colpa. E non è neanche colpa mia. Colpa di nessuno, in realtà. Che poi, colpa è una parola che non esiste nel mio vocabolario. Non ho mai trovato utile dare la colpa a qualcuno, ho sempre preferito parlare di responsabilità, in effetti. È così, è proprio così. Quella responsabilità che non mi sono presa perché era più comodo affidare a te la mia situazione di vita e lamentarmi se le cose non andavano come avrei voluto. Responsabilità che tu non potevi gestire perché erano troppe anche le tue, figurati aggiungere le mie. “Le relazioni non servono a renderci felici ma a farci lavorare su noi stessi” mi è stato detto. Questa è la mia filosofia. Le relazioni, che siano familiari, di coppia, di lavoro o di altro tipo, servono a rimandarci l’immagine di noi che dobbiamo maturare per arrivare a comprenderci. Perciò ho preso la mia responsabilità, ne ho fatto un fagottino con un telo di lino, e me ne sono andata. Ti ringrazio. Ti voglio bene.