Claudio Cipressi e la Tintilia

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Ho incontrato Claudio Cipressi a una degustazione organizzata dal suo distributore, Proposta Vini. Ho visto che in catalogo c’era quest’azienda che produce Tintilia del Molise, e siccome ‘sta Tintilia mi incuriosisce da un po’, sono andato in cerca della postazione, quella appunto di Cipressi, che ha cantina a San Felice del Molise. Ho letto che ha sedici ettari vitati con varietà autoctone, e undici sono appunto di tintilia. Ho anche saputo che dalla vendemmia del 2014 è certificato bio.
Ho assaggiato i vini. Le tre versioni in rosso della Tintilia, intendo. Il resto non l’ho provato.
Dico che mi hanno convinto soprattutto le due interpretazioni in acciaio. Mi sembra che la Tintilia in acciaio abbia quel quid di originalità che la può rendere intrigante, mettendo insieme frutto e freschezza (che compensa perfettamente l’alcol, intorno ai quattordici gradi e mezzo) e una rusticità che oggi è senza dubbio “moderna”. Se invece fa legno temo finisca un po’ per omologarsi. Magari, ecco, passando nel rovere piacerà di più sui mercati internazionali, quelli che ancora cercano soprattutto la muscolarità, e dunque capisco che vi si guardi con favore, ma io preferisco l’altra versione. Questa è la mia impressione, discutibile fin che si vuole. E comunque in questa cantina i vini li sanno fare, eccome.
Vediamo le tre bottiglie assaggiate.
Tintilia del Molise Settevigne 2012 Claudio Cipressi
Ecco, prima parlavo di rusticità, e questo è il caso, e ci ho trovato un ricordo di sottobosco e di frutto macerato. Fruttini rossi, intendo, slanciati da una freschezza in rilievo, che favorisce il sorso. Fa acciaio.
(86/100)
Tintilia del Molise Macchiarossa 2011 Claudio Cipressi
Altro vino fatto in acciaio. Ed è una bella scoperta, questo rosso. Ha tracce officinali, ricordi decadenti di tamarindo e di nocino, memorie balsamiche. Sfoggia una persistenza fruttata di tutto rispetto. Ha, al palato, una rotondità che convince. Bel vino.
(88/199)
Tintilia del Molise 66 2009 Claudio Cipressi
È il vino di punta dell’azienda, e costa più del doppio dei precedenti (a catalogo è a 24,50 euro presso il distributore, ma va aggiunta l’iva). Fa trentasei mesi di legno, e si avverte, perbacco, anche se per gli amanti del genere è assai ben fatto, fruttatissimo e speziato.
(84/100)

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