Classicismo bordolese, gli “altri vini” dei Despagnes

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Ho già avuto modo di presentare su queste pagine i Saint-Émilion Grand Cru Classé che François Despagne produce nel suo Château Grand Corbin-Despagne. Ma oltre al portabandiera, la famiglia produce altre etichette, anch’esse degne di notevole interesse, che provengono da altre proprietà. Ho avuto modo di assaggiarle in occasione di una masterclass tenuta qualche tempo fa a Parigi. I vini erano tutti del 2009 e di seguito riporto le mie impressioni, che peraltro confermano l’impronta “classica” della produzione famigliare.

Château Le Chemin, Pomerol 2009. Si tratta di un 100% merlot da suoli di graves. Estroverso con una presenza più evidente del legno, che lascia note balsamiche ed orientali. Poi violetta e terra, la sensazione boisé diventa per fortuna più sfumata. La parte aromatica è più in evidenza, il palato è invece più fine e satinato. La materia ha un suo peso ed è bilanciata da una buona acidità. Il finale lascia un buon ricordo, chiaramente molto giovane, ha bisogno di tempo per integrare il rovere, ma fa pensare che l’evoluzione sarà positiva. (90/100)

Château Ampélia, Castillon Cotes de Bordeaux 2009. Uno dei primi millesimi vinificati dalla famiglia su questa denominazione. 95% di merlot completato da cabernet franc, terreno calcareo. Naso alcolico e di frutta sotto spirito. Arriva poi la nota di tartufo nero per finire con il cassis e l’arancio. Un vino facile ma non banale, piacevole, vinoso e brillante, senza una grande profondità, ma non è questa la sua vocazione. Al tempo stesso è opulento e ricco, risultando così molto goloso e adatto alla ristorazione. Avrà davanti almeno sette-otto anni. (88/100)

Château Reine Blanche, Saint-Émilion 2009. La proprietà appartiene alla famiglia dal 1950 e confina con Grand Corbin. Il 70% di merlot e il 30% di cabernet franc. Chiuso e timido, esprime un carattere giovane con note di fiori e poco altro. In bocca ha una certa fermezza, il tannino deve distendersi anche se fortunatamente non si sente assolutamente il legno. Terroso e persistente, rivela il suo vero carattere all’assaggio e chiude su note di pepe nero e liquirizia. Un cru che non esiste più in quanto le uve dal millesimo 2011 confluiscono nell’etichetta principale. (89/100)

Château Petit Corbin-Despagne, Saint-Émilion 2009. In questa etichetta finiscono le vigne più giovani, che in media all’epoca avevano diciassette anni. È il frutto di una selezione e quindi François Despagne lo considera un vero e proprio cru a parte, piuttosto che un secondo vino. Semplice e delicato, con note di terra e frutta fresca. Facile e non molto persistente, vino da bistrot in grado di accompagnare una cucina di territorio. (84/100)

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